Chrome 56 arriva su Windows, macOS e Linux

Google ha avviato la distribuzione della versione 56 stable del browser Chrome su computer con sistema operativo Windows, macOS e Linux: queste le novità.
Google ha avviato la distribuzione della versione 56 stable del browser Chrome su computer con sistema operativo Windows, macOS e Linux: queste le novità.

Prende il via in queste ore il rilascio dell’aggiornamento che porta Chrome 56 su computer con piattaforma Windows, macOS e Linux. Come sempre, per tutti coloro che hanno il browser già installato, l’update viene scaricato e applicato in modo automatico, mentre gli altri possono effettuare il download e l’installazione del software direttamente dalle pagine del sito ufficiale.

Una delle novità più interessanti di questa versione è quella già anticipata nelle scorse settimane, ovvero il supporto nativo alla gestione dei file FLAC, che in questo modo non richiedono un programma esterno per poter essere riprodotti quando incontrati durante la navigazione. Una feature di cui beneficeranno soprattutto gli utenti in possesso di un Mac, poiché il sistema operativo non garantisce in modo nativo la compatibilità con questo formato lossless, parecchio diffuso tra la community di audiofili per la sua elevata fedeltà dovuta alla mancanza di compressione tipica invece degli MP3.

La versione stable del browser Google Chrome è stata aggiornata alla release 56 su computer Windows, macOS e Linux

La versione stable del browser Google Chrome è stata aggiornata alla release 56 su computer Windows, macOS e Linux

Il gruppo di Mountain View continua inoltre a spingere HTML5 come standard per il Web, attivandolo di default per tutti (con la versione 55 la novità aveva riguardato solo una parte degli utenti). Aprendo un sito con contenuti in Flash per la prima volta, viene mostrato un avviso. Ancora, sul fronte della sicurezza, Chrome etichetta come “non sicuri” i siti HTTP che raccolgono informazioni sensibili come password o dati relativi alle carte di credito. L’obiettivo è, ovviamente, quello di forzare i webmaster ad adottare il protocollo HTTPS.

Infine, si segnala l’introduzione della Web Bluetooth API che consente alla Web app su Android, Chrome OS e macOS di comunicare con dispositivi Bluetooth LE nelle vicinanze. Una funzionalità che strizza l’occhio al futuro della Internet of Things.

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