Assistente Google vs Amazon Alexa: come scegliere

​Tutto quello che c'è da sapere sulle differenze tra Assistente Google e Amazon Alexa: dove funzionano, cosa possono fare e gli sviluppi futuri.
​Tutto quello che c'è da sapere sulle differenze tra Assistente Google e Amazon Alexa: dove funzionano, cosa possono fare e gli sviluppi futuri.

Cominciamo con le basi, per evitare qualsiasi confusione: Assistente Google è il software basato sull’intelligenza artificiale disponibile sui telefonini Android e speaker Google Home (ma non solo). È il Siri di Google, se vogliamo. Alexa è la tecnologia equivalente di Amazon presente sugli altoparlanti intelligenti Amazon Echo, di terze parti e stick  Fire TV.

Se si desidera abbassare le luci con un comando vocale o ottenere un aggiornamento sul meteo e traffico, è possibile avere risposte equivalenti da entrambi, che sono supportati da una vasta gamma di prodotti. Assistente Google si attiva con “Ok Google”, Alexa semplicemente dicendo “Alexa”.

Assistente Google e Amazon Alexa stanno diventando sempre più intelligenti, tuttavia hanno ancora dei punti di distacco e differenziazione. Mentre Alexa è migliorata di recente, con la capacità di interpretare le domande in base a quelle già poste, in questo momento Google ne sa di più grazie al vasto sapere di Big G in quanto a ricerche web e utilizzo degli smartphone Android. Per questo, è meno probabile che le domande poste all’Assistente diano come risposta “Mi dispiace, non lo so“, rispetto a quanto possa succedere con Alexa.

Nonostante ciò, Alexa ha una maggiore possibilità di ampliare le modalità di interazione, grazie alle skill. Si tratta di add-on, aggiunte da installare tramite smartphone (con l’app Alexa), che rendono più pronta l’IA a dar seguito a curiosità su temi particolari, dallo sport all’attualità, passando per la cucina e tanto altro. Google no: tutto quello che impara lo fa di volta in volta e in automatico.

Se Alexa consente di interagire con molti più dispositivi domestici intelligenti, app e altri servizi utili, c’è ancora la sensazione che le basi dell’Assistente siano più solide. Molto dipende dal modo con cui risponde. Dal momento che queste piattaforme stanno cambiando rapidamente, non possiamo dire come saranno tra sei mesi ma l’approccio di Google è complessivamente più interessante.

L’interazione con lo smartphone

C’è anche il lato mobile da considerare. Alexa è principalmente un assistente sugli altoparlanti Echo di Amazon, dei dispositivi Fire TV e, in misura minore, dei tablet Fire. Assistente Google è disponibile per iPhone e telefonini Android, inoltre c’è il Chromecast, con cui riprodurre contenuti multimediali sul piccolo schermo e inviarli alla TV: un dongle multimediale a basso costo che si collega alla porta HDMI di un televisore.

Le alternative di casa Amazon sono Fire TV Stick e il più potente Amazon Fire TV 4K. Si tratta di gadget che, una volta installati, hanno un’interfaccia su schermo completa e semplificata dall’esistenza di un telecomando. Consentono di guardare YouTube e Netflix, Prime Video e molto altro senza nemmeno passare dal cellulare. Insomma, una resa migliore anche se Chromecast vanta un’integrazione molto più stretta con il telefonino e, sebbene meno accessibile, può integrare maggiormente la tecnologia che si ha in casa, facendo ad esempio da hub di domotica (quando acceso).

Gli speaker

Il modo più comune per interagire con Assistente Google o Alexa è tramite un altoparlante intelligente. Altoparlanti di terze parti e “ibridi” stanno iniziando a integrare entrambi gli assistenti digitali, ma quelli più di successo sono proprio i prodotti casalinghi, che vedono come ultimi arrivati l’Echo Spot 5 e il Google Home Nest Hub.

Il modo più economico per rimanere in contatto con Alexa è con un Echo Dot 2, a forma di disco con un anello LED nella parte superiore. È disponibile in bianco o nero, ma non è esattamente il gadget più bello. Detto questo, la sensibilità del microfono è eccellente, sebbene la qualità della resa audio sia scarsa. Amazon Alexa è in vantaggio su Assistente Google in termini di supporto per altri dispositivi domestici intelligenti. Tuttavia, non ha molto senso basare un acquisto solo su questo. La scelta tra questi sistemi dipende da come si pensa che un assistente digitale possa essere utile giorno dopo giorno: pacchetto pronto all’uso e senza dover fare praticamente nulla: puntiamo su Google. Opportunità di personalizzazione e maggiore rapidità di risposte? Meglio Alexa.

Prospettive per il futuro

Se ad un certo punto le funzioni si sovrappongono, bisogna decidere su quale ecosistema appoggiarsi per la propria esperienza quotidiana, anche di domotica. Il vantaggio hardware è, per il momento, a favore di Google, ma Amazon ha dimostrato di curare maggiormente gli aggiornamenti software, tant’è che Alexa dopo i primi passi zoppicanti, è ora molto stabile e con nuove funzioni che arrivano quasi giornalmente sui dispositivi. Per il futuro ci aspettiamo un ulteriore miglioramento su ambedue, anche su binari differenti, ad esempio Duplex, con cui Big G mira ad automatizzare anche parte della comunicazione tra gli esseri umani.

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