Wal-Mart non venderà più video online

Il 21 dicembre Wal-Mart ha smesso di offrire il servizio di compravendita di video (tra i quali film) online. La notizia è però che nessuno se n’è accorto.
La prima agenzia a dare la notizia è stata infatti la Reuters, una settimana dopo l’accaduto. Una cosa significativa che lascia poco margine ad altre interpretazioni sui motivi della fine del servizio lanciato lo scorso Febbraio che vantava un catalogo di 3.000 film e show televisivi (contro i 1.000 di iTunes) e la possibilità di vendere i film lo stesso giorno della loro uscita in DVD.

Le motivazioni ufficiali della chiusura ad ogni modo parlano di scarsi ritorni economici per HP (il partner tecnologico) che ha così deciso di sospendere la fornitura di servizi. Wal-Mart non è comunque sola nel fallimento. Google ha smesso di vendere video in Agosto e AOL ha appaltato tutto ad Amazon lavandosene le mani.

Le motivazioni di simili naufragi sono solitamente imputate ad una sovrapresenza di DRM e costrizioni varie. In particolare il servizio di Wal-Mart era utilizzabile solo da utenti Windows, i file non erano trasportabili su molti device (tra i quali nemmeno lo Zune) e non era nemmeno possibile masterizzarli su CD o DVD.

I DRM e le costrizioni stanno diventando una specie di coperta che può spiegare qualsiasi fallimento online, una teoria che non è di certo campata in aria ma che tuttavia comincia a non bastare più o forse semplicemente a non soddisfare più. Non ci sarà forse qualcos’altro? Non sarà forse che il business della vendita di video online è stato imboccato secondo direttrici sbagliate?

Bisogna ricordare che come per la musica anche il cinema non è in crisi, lo è solo il suo modello di vendita, perchè poi i contenuti vengono regolarmente cercati e visti illegalmente. La domanda c’è ma un’offerta legale soddisfacente continua a mancare. Perchè?

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