Niente iPhone 3G per le imprese

Secondo numerosi analisti, una migrazione verso il nuovo iPhone 3G da parte delle imprese sarebbe al momento prematura. Il sistema necessita ancora di rodaggio e potrebbero insorgere malfunzionamenti. Intanto Microsoft riafferma la propria leadership
Secondo numerosi analisti, una migrazione verso il nuovo iPhone 3G da parte delle imprese sarebbe al momento prematura. Il sistema necessita ancora di rodaggio e potrebbero insorgere malfunzionamenti. Intanto Microsoft riafferma la propria leadership

A distanza di una decina di giorni dal suo lancio ufficiale in 21 paesi, continua a far parlare di sé l’iPhone 3G, la nuova generazione di smartphone concepita e creata da Apple. Dopo averne testato le effettive performance e aver constatato i primi volumi di vendita del nuovo dispositivo, l’attenzione inizia ora a spostarsi dal comparto prettamente consumer a quello più complesso e dinamico del ramo business. Nel corso degli ultimi giorni, infatti, numerosi analisti hanno studiato l’iPhone 3G, valutandone pro e contro per una possibile introduzione del dispositivo prodotto da Cupertino in azienda.

Secondo gli esperti della società di consulenza Enderle Group, le imprese dovrebbero attendere ancora alcuni mesi prima di iniziare una eventuale migrazione verso lo smartphone di Apple. Alla base di tale valutazione non vi sarebbero tanto i problemi legati alla compatibilità del dispositivo con le infrastrutture IT utilizzate dalle aziende, quanto la possibile presenza di falle e malfunzionamenti non ancora rilevati dagli sviluppatori di Cupertino, ma che si potrebbero presto presentare attraverso il crescente bacino di utenti che utilizzano il nuovo iPhone 3G. «Il problema è che Apple tende a condizionare e controllare le prime recensioni sui suoi nuovi prodotti, i problemi legati all’iPhone 3G probabilmente rimarranno sconosciuti fino a quando […] non vi sarà un numero sufficiente di recensioni indipendenti» ha dichiarato Rob Enderle, fondatore e principale analista di Enderle Group.

I nuovi supporti per Microsoft Exchange e Cisco VPN, sistemi ampiamente utilizzati a livello aziendale, potrebbero rivelarsi meno funzionali del previsto o affetti da alcuni malfunzionamenti tali da comprometterne l’efficienza. Secondo Enderle, solamente il rilascio di nuove applicazioni, magari attraverso AppStore, per gestire in sicurezza le nuove opzioni fornite da Apple potrebbe rendere lo smartphone di Cupertino maggiormente affidabile. Gli sviluppatori potrebbero, però, impiegare diversi mesi prima di portare sul mercato nuove soluzioni utili per le aziende interessate a migrare sul nuovo iPhone 3G; da qui la necessità di attendere almeno fino a settembre per iniziare la transizione verso i nuovi sistemi.

Intanto, sul fronte della concorrenza, Microsoft sembra essere pronta a difendere strenuamente il suo Windows Mobile, cercando di evitare una possibile – e deleteria per le sue finanze – iPhone mania tra le aziende. Stando alle ultime informazioni fornite dal colosso dell’informatica, nel corso dell’ultimo anno fiscale, ognuna delle sue 325 principali imprese clienti avrebbe acquistato all’incirca 500 telefoni cellulari dotati di Windows Mobile. «Dalle Forze Armate degli Stati Uniti al sistema giudiziario statunitense, le persone non stanno semplicemente provando Windows Mobile, lo stanno comprando» ha dichiarato Scott Rockfeld, product manager di Microsoft, alludendo indirettamente alle dichiarazioni di Steve Jobs, che aveva sottolineato come il 35% delle prime 500 imprese catalogate dalla rivista Fortune stesse svolgendo beta test sull’iPhone.

Il product manager per l’area mobile di Redmond ha poi sottolineato la crescente richiesta di smartphone dodati di sistema operativo Windows Mobile, confermando il recente acquisto da parte di una importante società (forse Wal Mart) di 100mila unità di cellulari con OS Microsoft. Dati molto importanti per la società di Redmond, utilizzati abilmente per dimostrare la superiorità numerica e il maggiore impatto dei suoi sistemi rispetto allo smartphone concepito e prodotto da Apple.

Le proiezioni di vendita prospettate da IDC sembrano, del resto, confermare le dichiarazioni di Rockfeld. Nei prossimi tre anni, la proporzione nel settore consumer tra telefoni con Win Mobile e iPhone resterà nell’ordine due a uno, mentre nel dinamico comparto business la discrepanza potrebbe raggiungere un gap di nove a uno a favore dei sistemi equipaggiati con gli OS Microsoft. La preferenza per le soluzioni mobili di Redmond sarebbe principalmente giustificata dall’alto livello di sicurezza offerto da Windows Mobile, con opzioni avanzate per criptare i dati non ancora raggiunte da Apple. Rockfeld ha infine definito «non molto aperta» la decisione di Cupertino di limitare al momento a solamente 4.000 sviluppatori la possibilità di sfruttare l’AppStore per diffondere applicativi di terze parti per l’iPhone.

Recuperare terreno nel comparto business potrebbe rivelarsi una pratica meno semplice del previsto per Apple. Una eventualità di questo tipo proietta lo spettro di un possibile rallentamento nelle vendite dell’iPhone 3G nel lungo periodo con inevitabili ricadute per Cupertino, interessata a rendere il proprio dispositivo uno strumento appetibile anche nel dinamico ed esigente comparto business.

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