Dove vanno le tv in streaming

Le nuove televisioni in streaming via internet (poi un giorno gli troviamo un nome migliore) come Babelgum, Joost e StreamIt non vanno benissimo, almeno non bene come si sperava e si pensava sarebbero potute andare. Lo dicono i dati sul traffico video in rete (trionfa il traffico dei torrent e dei canali ufficiali seguito dall’UGC e fanalino di coda appunto sono le tv in streaming) e lo dice anche il mood di internet, cioè il fatto che di queste iniziative se ne sente parlare proprio poco.
Arrivano tuttavia due notizie interessanti per comprendere che tipo di approccio prediligano i canali in questione, cioè cosa vogliono diventare e dove stanno andando.

Innanzitutto StreamIt annuncia una nuova tecnologia con cui interagire con i suoi contenuti. La tv visibile via web (dal monitor del computer o da quello del televisore se si è sufficientemente geek da averli connessi manualmente) si dota di un telecomando bluetooth identificato nel cellulare di ogni spettatore. L’idea è che invece che vendere un vero telecomando (che si aggiunge a tutti gli altri della casa come l’ennesima tecnologia) si trasforma un oggetto che tutti hanno tramite un software bluetooth. Il problema però è che se quasi tutti i telefoni ormai supportano il bluetooth la cosa non è vera per tutti i pc…

Sembra dunque che la volontà sia proprio trasformare il pc in un televisore, poichè è con il pc che il cellulare interagirebbe e a lui si fa sempre riferimento. Contrariamente a quanto avviene con i set top box che vanno molto in America, StreamIt sembra puntare su una possibile TV che si disinteressa del monitor televisivo e che è tutta concentrata invece proprio sul personal computer, in barba a quanto si è sempre detto riguardo la scomodità nel fruire di contenuti video lunghi dalla postazione del pc.

Dall’altra parte invece Babelgum apre un ufficio a New York. Dunque dopo la sede di Dublino, ora ne arriva anche una americana presieduta da Ethan Podell (ex HBO e CBS) ma comunque facente capo al CEO Valerio Zingarelli.
Il compito della divisione statunitense sarà principalmente di occuparsi delle vendite, della distribuzione e del marketing globale, come ha detto Zingarelli: “L’America è un mercato strategicamente importante per Babelgum, tanto da richiedere una presenza”.

Dunque non è vero quel che si sentiva tempo fa, cioè che per non incorrere nella concorrenza di Joost la tv online di Scaglia si sarebbe concentrata nel mercato europeo. L’obiettivo “conquista del mondo” è ancora aperto.

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