Piove denaro su Groupon

Groupon sta chiudendo un nuovo round di raccolta fondi e la quotazione del gruppo vola oltre i 6 miliardi di dollari offerti da Google per l'acquisizione
Groupon sta chiudendo un nuovo round di raccolta fondi e la quotazione del gruppo vola oltre i 6 miliardi di dollari offerti da Google per l'acquisizione

Se qualcuno aveva pensato che Groupon avesse perso la sua grande occasione rifiutando l’offerta di acquisto avanzata da Google, probabilmente dovrà immediatamente ricredersi. Il gruppo, infatti, è prossimo alla chiusura di un nuovo round di raccolta fondi e con questo nuovo capitolo vedrà il proprio valore crescere addirittura oltre la soglia precedentemente delineata dalla valutazione di Eric Schmidt.

A confermare quanto trapela in queste ore è direttamente Andrew Mason, CEO Groupon, il quale tramite il proprio account su Twitter ha confermato il fatto che il nuovo round di finanziamenti è ormai prossimo al completamento. Mason preavvisa inoltre ulteriori informazioni non appena le procedure saranno completate. Ad oggi non è ancora chiaro chi possano essere i nuovi investitori, ma è chiaro il fatto che la scommessa di Google sul gruppo non può che aver incoraggiato nuovi gruppi a tentare la grande avventura con la start-up più promettente del momento.

Andrew Mason su Twitter

Andrew Mason, CEO Groupon, su Twitter

Groupon al termine del nuovo round avrà in cassa 950 milioni di dollari ottenuti sotto forma di azioni Serie G. Grazie a questa valutazione, il valore complessivo potenziale del gruppo schizza oltre quota 6 miliardi di dollari (o quantomeno in prossimità di tale cifra), ossia la cifra offerta da Google per rilevare l’intero pacchetto. Il rifiuto appare insomma ad oggi del tutto motivato: entrate da 2 miliardi di dollari annui ed il forte interesse dimostrato dai finanziatori hanno sostenuto la scelta del team di Mason ed hanno consegnato al gruppo una maggiorata credibilità.

In seguito Google ha mosso i propri interessi verso i più diretti inseguitori (LivingSocial in primis), ma ad oggi nessuna operazione è ancora stata controfirmata. Groupon si trova quindi oggi in mano l’80% del mercato dei “1-deal” ed un quantitativo di denaro tale da rendere agevole ed obbligatoria l’estensione internazionale del servizio verso i paesi non ancora coperti con un team dedicato. Compiuto questo ulteriore passo, la quotazione in borsa potrebbe essere un passaggio obbligato. Ma prima di arrivare in quella fase Groupon dovrà scontrarsi contro i colossi del settore i quali, è chiaro, non lasceranno nulla di intentato per addentare parte del tesoro che sta venendo a galla.

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