Microsoft: niente Service Pack per i pirati

La società di Redmond smentisce la notizia riportata da un sito asiatico e conferma la linea già adottata in passato: i possessori di copie illegali di Windows XP non potranno installare il corposo pacchetto di aggiornamento in arrivo a luglio.
La società di Redmond smentisce la notizia riportata da un sito asiatico e conferma la linea già adottata in passato: i possessori di copie illegali di Windows XP non potranno installare il corposo pacchetto di aggiornamento in arrivo a luglio.

Ormai sembra ufficiale: chi possiede una copia pirata di Windows XP non potrà
installare sul suo PC il Service Pack 2 che Microsoft distribuirà, probabilmente,
nel mese di luglio. Nei giorni scorsi era rimbalzata su diversi siti una notizia di diverso tenore, apparsa su ComputerTimes Asia.

Un manager di Microsoft aveva dichiarato al giornalista che lo intervistava
che l’azienda non avrebbe posto limitazioni sul pacchetto di aggiornamento, a
differenza di quanto avvenuto con il Service Pack 1. In quel caso, infatti, la
routine di installazione verificava il codice identificativo di Windows XP e lo
confrontava con la blacklist di chiavi pirata in possesso della società.
Le chiavi pirata sono quei codici circolati in Rete contestualmente all’uscita
di Windows XP che consentono di aggirare il meccanismo di protezione incorporato
nel sistema operativo (Microsoft Product Activation).

Molti analisti avevano subito evidenziato come questa strategia potesse rappresentare
una clamorosa smentita della politica di contrasto alla pirateria attuata a Redmond.
Il messaggio percepito sarebbe stato più o meno questo: usare software
illegale non ha conseguenze di sorta. D’altra parte, le motivazioni addotte dal
manager interpellato da ComputerTimes, ponevano l’accento su un elemento non trascurabile
di questi tempi: la sicurezza.

Il Service Pack 2 infatti, oltre a contenere tutte le più recenti patch
rilasciate da Microsoft, cambierà radicalmente, potenziandola, l’intera
gestione di questo aspetto cruciale su Windows XP. Lasciare migliaia, se non milioni,
di copie del sistema operativo in balia di virus e worm potrebbe comunque arrecare
danni ai possessori di copie legittime, senza parlare dell’immagine dell’azienda,
già messa a dura prova dalle recenti e pesanti vulnerabilità. Un
bel dilemma, insomma.

Alla fine, è arrivata la presa di posizione di un portavoce di Microsoft:
la linea è quella della coerenza e della continuità rispetto a quanto
già avvenuto con il Service Pack 1. Porte chiuse a chi usa software
illegale
. La società, anzi, ha fatto trapelare di essere ora in possesso
di un numero molto maggiore di chiavi pirata. Risultato: se qualcuno era riuscito
a installare il Service Pack 1 facendola franca, è probabile che stavolta
non supererà l’ostacolo. L’unico sistema sembra essere quello di avere
una copia illegale con un codice identificativo non presente nella blacklist.

Il messaggio di Microsoft, come riportato da eWeek,
è chiaro: "Usare software legale è il primo passo per mantenere
un sistema sicuro e funzionante perché significa avere sempre accesso agli
ultimi miglioramenti in tema di sicurezza e agli aggiornamenti del prodotto. Una
copia legale di Windows XP, abbinata al Service Pack 2, rappresenterà il
sistema operativo Microsoft più sicuro".

Ma cosa contiene il Service Pack 2? C’è da dire che le novità
sono davvero molte e consistenti. Al momento in cui scriviamo, la copia in fase
di test è la Release Candidate 1. Microsoft sta attualmente raccogliendo
il feedback degli utenti, intervenendo sia sul codice sia su aspetti fondamentali
di usabilità e interfaccia. Come si accennava, infatti, questo pacchetto
è diverso da quelli a cui eravamo abituati.

Un Service Pack è in genere una collezione di patch, correzioni e aggiornamenti
di vario tipo, non solo in ambito sicurezza. Anche il secondo per Windows XP doveva
essere su questa linea. Ma, come riferisce Paul Thurott, tenutario di un
celebre e autorevole sito dedicato al sistema operativo di Microsoft, a scompigliare
i piani sono arrivati i danni degli ultimi virus (Slammer e Blaster in primis).
È stato a quel punto che a Redmond si sono rotti gli indugi. La decisione
è stata quella di incorporare da subito nel Service Pack le principali
novità in tema di sicurezza il cui esordio era invece previsto con Longhorn.
Ecco dunque la nascita di una nuova strategia, nome in codice "Springboard",
che ha un’obiettivo preciso: incorporare le nuove tecnologie di sicurezza nei
vecchi prodotti. Dopo Windows XP, sarà il turno sia di Office sia di Windows
Server 2003.

Quali sono queste nuove tecnologie? Un firewall potenziato, un rinnovato meccanismo
di update e scaricamento degli aggiornamenti critici, un centro di controllo unificato
della sicurezza a portata di utente, un Explorer che blocca i pop-up e impedisce
download pericolosi, per rimanere agli elementi più importanti.

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