Microsoft distribuisce un proprio BitTorrent

Microsoft annuncia la prima versione (Community Technology Preview) del software per la condivisione dei download finalizzata ad un incremento della velocità di scaricamento. Il BitTorrent di Redmond è denominato Microsoft Secure Content Download
Microsoft annuncia la prima versione (Community Technology Preview) del software per la condivisione dei download finalizzata ad un incremento della velocità di scaricamento. Il BitTorrent di Redmond è denominato Microsoft Secure Content Download

Si chiama Microsoft Secure Content Download la nuova applicazione che da Redmond si ha intenzione di distribuire a quanti vogliano scaricare più velocemente i contenuti Microsoft. Per il momento è a disposizione unicamente Visual studio 2008, ma non è difficile immaginare come una simile piattaforma possa essere in futuro un modo ottimizzato di distribuire contenuti di ogni tipo (a partire dal prossimo SP1 di Windows Vista, in cui la condivisione della banda con l’utenza permetterà performance migliori di download e costi ridotti).

Alla base del tutto c’è l’idea di Bram Cohen, l’inventore dei protocolli torrent. Non ne fa esplicita parola Microsoft sul sito ufficiale, tuttavia la spiegazione che ne vien data è sufficientemente eloquente: si parla di “nuvole di utenti” che condividono un medesimo download e funzionano contemporaneamente da ricevente e da fonte. Dunque un file non viene scaricato unicamente dal server centrale, ma le sue parti vengono prelevate anche da tutti gli altri peer che lo stanno scaricando in quel momento. Tuttavia, a differenza dei normali programmi di file sharing, (anche quelli basati sui protocolli torrent) MSCD non continua a condividere i file scaricati una volta terminato il download.

Al momento è possibile scaricare unicamente una versione di prova del programma, la Community Technology Preview, che memorizza alcuni dati degli utilizzatori come aiuto nello sviluppo della versione definitiva del programma.

I protocolli di trasferimento in stile torrent già hanno avuto modo di dimostrarsi estremamente funzionali ed utili anche al di fuori del mondo del peer to peer tradizionale: gli ultimi ad adottarli per trasmettere contenuti in streaming sono stati quelli di Joost e Babelgum, le due note televisioni su protocollo internet. Si può allora ipotizzare con facilità che MSCD costituisca un grosso test delle potenzialità di una tecnologia che domani potrebbe servire a distribuire contenuti di intrattenimento a moltitudini di utenti su differenti piattaforme.

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