Google: il brevetto non è valido

A seguito delle investigazioni svolte da Google sulle origini della causa intentata dalla Northeastern University, il colosso della ricerca ha negato ogni accusa e chiesto alla corte di bollare il brevetto incriminato come invalido
A seguito delle investigazioni svolte da Google sulle origini della causa intentata dalla Northeastern University, il colosso della ricerca ha negato ogni accusa e chiesto alla corte di bollare il brevetto incriminato come invalido

Google si assolve completamente da ogni responsabilità e chiede alla corte di considerare il brevetto reclamato dalla Northeastern University come invalido e inoppugnabile nel processo condotto dall’istituto americano contro il colosso della ricerca.

La vicenda trova le sue radici nel novembre del 2007, mese in cui la Northeastern University, prestigioso ateneo di Boston, ha aperto una causa contro Google per violazione di brevetto. La tecnologia di ricerca adottata dal famoso motore di ricerca per le sue query sarebbe infatti, a detta del professor Michael Belanger, del tutto simile a un sistema registrato dallo stesso Belanger nel lontano 1997 e inventato da Kenneth Baclawski, un professore associato della stessa Northeastern University.

A seguito della denuncia, Google ha aperto una investigazione interna allo scopo di verificare la veridicità delle affermazione del professor Belanger. Come risultato, il motore di ricerca si dichiara ora completamente estraneo alle accuse e chiede alla corte di bollare il brevetto incriminato come non valido, ponendo così fine al processo.

Entrambe le parti hanno chiesto un processo con giuria e secondo gli esperti legali il caso dovrebbe risolversi in 18-24 mesi.

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