Web application: duplicazione o superamento?

Nel mondo del Web 2.0 ci si imbatte quotidianamente nelle frasi “È nato il nuovo servizio di…”, “Viene lanciato oggi la nuovissima piattaforma per …”, ecc, ma non si ragiona mai sull’abuso del termine nuovo o del concetto di novità e non si smorzano mai i toni dell’entusiasmo della prima ora.

Nel Gennaio del 2006 poteva essere anche accettabile l’espressione “sorpresa” per la nascita di servizi come Del.icio.us o Basecamp, ma nel 2008 dovremmo fare un passo avanti. Dovremmo iniziare a ragionare bene sulle logiche e a capire cosa è davvero utile, cosa ci rende solo entusiasti e cosa combina entrambe le emozioni.

Alcuni mesi fa è stato lanciato Dixero, un servizio per aggregare i propri feed preferiti, raggrupparli in “canali” e tramite un software di sintesi vocale convertirli in podcast audio (scegliendo la voce preferita), da sottoscrivere e caricare sul proprio lettore mp3.

Basato sulla stessa tecnologia di Dixero, troviamo Readthewords, un’applicazione web che permette di convertire in audio e in podcast i post del proprio blog o sito web.

I lettori, quindi, possono ascoltare direttamente online i post pubblicati oppure scegliere di scaricare i podcast in formato MP3 e ascoltarli successivamente. Questo servizio si vende in modo diverso ma la sostanza è la stessa: anche con Dixero potrei creare un podcast dei miei post inserendo nei link in input solo i feed del mio blog.

Sempre in questo primo trimestre del 2008 è stato lanciato un altro servizio Pingie, che invia automaticamente via SMS i feed sottoscritti.

Tutti questi servizi si trovano già integrati e pronti da usare dal lontano Maggio 2006 in Xfruits.
Per ognuna di queste piattaforme le logiche di interazione sono diverse, le interfacce magari in alcuni casi risultano più usabili, ma alla fine il risultato del servizio è uguale. Dove sono le novità? In questi casi chi identifica il Web 2.0 come una bolla che presto scoppierà forse non ha tutti i torti.

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