Google regala nuovo materiale ai SEO

Google ha comunicato una importante integrazione dei dati a disposizione dei SEO per l'analisi delle SERP del motore. I dati aiutano a capire quante impression il sito ha conseguito per ogni singola query e con quale clickthrough
Google ha comunicato una importante integrazione dei dati a disposizione dei SEO per l'analisi delle SERP del motore. I dati aiutano a capire quante impression il sito ha conseguito per ogni singola query e con quale clickthrough

Google ha annunciato un nuovo strumento che è destinato a sottrarre nuovo tempo ai SEO impegnati nella comprensione delle dinamiche degli algoritmi di Mountain Views. Trattasi di una importante integrazione di dati che, abilitato all’interno dei Webmaster Tools, mette a disposizione numeri precisi circa il modo in cui le pagine compaiono tra le query degli utenti Google raccogliendo o meno i click degli stessi.

«Abbiamo buone notizie per i possessori di siti che frequentano abitualmente le Top search Queries in Webmaster Tools: ora mettiamo a disposizione dati più dettagliati per ogni singola query. Prima riportavamo soltanto la posizione media a cui il sito appariva tra le SERP di una particolare query. Ora puoi cliccare su una query nel report Top Search Queries per vedere un estratto dei numeri delle impression e l’ammontare del clickthrough per ogni posizione in cui il sito è apparso in associazione con la query». Il Webmaster Tools, insomma, mette a disposizione un numero assoluto di impression ed una percentuale relativa ai click, il tutto combinato in una serie di report per i quali Google promette ulteriori novità in futuro.

I nuovi dati nel Webmaster Tool

I nuovi dati nel Webmaster Tool

I dati possono essere ricombinati in una vasta serie di modalità con la possibilità di analizzare un range più ampio di query rispetto al passato e con l’opportunità di analizzare range temporali specifici in modo del tutto simile a quanto disponibile su Google Analytics. La novità suscita immediato entusiasmo nell’ambiente, ma anche un leggero scetticismo: i primi dati non sembrano combaciare esattamente (pur se con forti affinità) con i dati ricavati da Analytics, il che impone un immediato interrogativo circa l’attendibilità ed i margini di errori propri dei report consegnati.

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