2010, fuga da iAd

Le regole imposte da Apple agli advertiser iAd hanno portato vari gruppi ad abbandonare i propri progetti. Adidas, Chanel ed altri abbandonano
Le regole imposte da Apple agli advertiser iAd hanno portato vari gruppi ad abbandonare i propri progetti. Adidas, Chanel ed altri abbandonano

C’è qualcosa che non funziona in iAd. Al momento ancora non sono giunte conferme in proposito, ma secondo Business Insider sarebbero ormai molti gli inserzionisti pronti ad abbandonare la piattaforma pubblicitaria Apple prima ancora di aver mosso i primi passi. Grossi nomi, grossi investimenti, grossi interessi: se Apple perderà anche Adidas, come ipotizzato, per iAd potrebbero iniziare anche grossi problemi.
iAd è la piattaforma pensata a Cupertino per monetizzare al meglio il successo che iOS sta ottenendo con utenti e sviluppatori. iAd, infatti, è lo strumento con cui Apple gestisce gli spazi pubblicitari sulle applicazioni dell’App Store, condividendo quindi con gli sviluppatori gli introiti ottenuti. iAd nasce peraltro come elemento di contrapposizione a Google, identificandosi come l’anti-AdMob con cui Cupertino risponde a Mountain View per il controllo del settore. Da tempo, però, i dubbi sul servizio vanno accumulandosi ed ora Steve Jobs potrebbe trovarsi una gatta da pelare non di poco conto.

L’ultimo grande nome che potrebbe aver ceduto è Adidas. Dopo settimane di tira e molla, infatti, il gruppo tedesco avrebbe rinunciato al proprio investimento su iAd e così facendo Apple vedrebbe andare in fumo una partnership da oltre 10 milioni di dollari. Adidas è però soltanto l’ultimo caso del genere ed in precedenza già Chanel, AT&T e Nissan avrebbero abbandonato.

Il problema è nello stretto controllo che Apple impone agli advertiser: il gruppo vuol far parte del processo creativo per meglio controllare l’esperienza utente sull’inserzione destinata a giungere sugli schermi del gruppo. Il comparto marketing dei gruppi indicati non ha evidentemente gradito la marcatura stretta praticata dagli uomini di Cupertino e così si è deciso di abbandonare in anticipo la partita.

Carol Bartz, CEO Yahoo, l’aveva suggerito già nelle settimane scorse: il sistema advertising Apple è destinato al fallimento. iAd, però, è un tassello fondamentale dell’ecosistema mobile del gruppo ed un eventuale fallimento metterebbe in discussione l’intero processo di sviluppo e distribuzione delle App, poichè agli sviluppatori verrebbe a mancare un supporto fondamentale. Difficilmente, quindi, le prossime notizie ufficiali su iAd saranno relative ad abbandoni, difficoltà e progetti che vanno in fumo.

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