Akamai: l'e-commerce si nutre di velocità

Una ricerca Akamai condotta da IDC pone in evidenza quanto importante sia la velocità di un sito web per catturare gli acquirenti
Una ricerca Akamai condotta da IDC pone in evidenza quanto importante sia la velocità di un sito web per catturare gli acquirenti

Akamai ha distribuito i risultati di una ricerca commissionata ad IDC relativa al comportamento dei consumatori europei nell’acquisto online di prodotti e servizi. Condotta in 6 paesi in area europea, Italia compresa, la ricerca è stata estesa su un campione di 1500 utenti e si è posta l’obiettivo di analizzare il comportamento degli acquirenti per capire quali dinamiche li portino verso la scelta del sito su cui acquistare i propri beni online.

Il primo dato di forte rilevanza è l’importanza che l’acquirente ripone nella velocità. Lo studio IDC, infatti, rileva una spiccata propensione alla scelta dei siti Web che rispondono in modo quasi istantaneo alle richieste dell’utente, limitando così i tempi d’attesa e promuovendo la compulsività dei click per accompagnarli fino alla fase di check-out. Nello specifico i numeri dimostrerebbero che «la maggior parte dei consumatori online si aspetta tempi di caricamento di un sito web inferiori ai 4 secondi (in alcuni casi inferiori ai 2), pena l’abbandono del sito a favore di quello della concorrenza». La velocità diventa pertanto un tema sempre più avvertito, qualcosa che Google ha già promosso con il proprio Caffeine e che ora risulta confermato dalle indagini sul comportamento dell’utenza immersa nell’esperienza di acquisto.

Altri spunti di particolare interesse suggeriti da Akamai Technologies:

  • «Il 30% degli intervistati ha dichiarato di aver aumentato la spesa online nel corso del 2010. In testa la Spagna, con il 44% degli intervistati che ha manifestato l’intenzione di spendere di più per gli acquisti su Internet»;
  • «Il 62% degli intervistati ha acquistato online abbigliamento e calzature, la principale categoria di spesa individuata dallo studio di IDC, seguita da prodotti più tradizionalmente acquistati online, come libri e riviste (59%). La spesa online nel travel conta per il 47%»;
  • «Il principale gruppo di consumatori online in Europa è formato da persone di età compresa fra i 35 e i 54 anni, ognuna delle quali spende circa 1.500 euro all’anno»;
  • «Circa il 30% degli intervistati usa, o prevede di usare, dispositivi mobili per lo shopping online. Il 10% di questo gruppo di consumatori utilizza già lo smartphone per cercare prodotti, confrontare prezzi e acquistare. Un ulteriore 20% degli intervistati prevede inoltre di fare acquisti online da mobile a breve: quindi oltre un terzo delle persone contattate utilizzerà dispositivi mobili nel breve periodo per acquistare su Internet»;
  • «In media, le persone che utilizzano più canali per l’acquisto di prodotti e servizi spendono tra il 15% e il 30% in più di coloro che ne utilizzano uno solo».

Analizza i numeri Ivano Ortis, Research Director IDC Retail Insight: «Categorie di prodotti considerate in precedenza commerciabili esclusivamente nei negozi tradizionali come, ad esempio, abbigliamento e calzature, stanno ottenendo notevoli risultati online. Il volume degli acquisti sta aumentando e cresce parallelamente il livello di servizio e supporto che i consumatori richiedono ai siti di e-commerce». Quel che si va dipingendo, insomma, è un comparto in forte evoluzione i cui attori di mercato debbono saper conoscere e capire le esigenze di un acquirente che, non potendo essere visto dal vivo, va compreso attraverso i suoi comportamenti e tramite le esigenze che esprime. La conferma anche da Martin Haering, Vice President International Marketing di Akamai: «Con un numero crescente di acquirenti online attraverso dispositivi mobili, è importante che la strategia di e-commerce mobile di chi vende online sia vincente sia dal primo momento. Sicurezza, prestazioni dei siti, scalabilità e disponibilità sono oggi più che mai requisiti fondamentali per supportare il successo del marketplace online».

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