Chi ha incastrato Dancho Danchev?

Dancho Danchev, ricercatore russo noto per la sua attività contro il malware, è scomparso dal mese di ottobre e di lui non si sono più avute notizie
Dancho Danchev, ricercatore russo noto per la sua attività contro il malware, è scomparso dal mese di ottobre e di lui non si sono più avute notizie

Dancho Danchev è un importante ricercatore bulgaro impegnato nella sicurezza online. Nella propria presentazione sul blog personale si descrive come «Independent Security Consultancy, Threat Intelligence Analysis (OSINT/Cyber Counter Intelligence) and Competitive Intelligence research on demand» ed il suo nome è divenuto noto in Rete soprattutto per le battaglie contro il malware ed i relativi report per ZDNet. La sua posizione, però, sembra essersi fatta negli ultimi tempi complessa ed il suo blog rimane online a testimonianza dell’evolversi della sua vicenda personale. Poi, improvvisamente la scomparsa. Oggi di Dancho Danchev non vi sono più notizie.

Nel suo ultimo post datato 11 settembre 2010, Danchev ha riassunto i suoi ultimi 3 anni di battaglia alla “Cyber Jihad“. In una lettera ad un amico ha invece inviato due scatti relativi ad uno strano apparecchio scoperto sullo specchio del bagno della propria abitazione, descrivendolo come una prova dell’intromissione di forze governative per spiare le sue attività. Una analisi più approfondita sembra rivelare l’apparente semplice presenza di un trasformatore per l’illuminazione e la conseguente insussistenza dei timori del ricercatore («stanno cercando di costruire un caso per rovinare la mia reputazione»).

Dopo l’email del 9 settembre (due giorni prima l’ultimo post), le ultime tracce di Danchev sono state ritrovate su Twitter, ove l’account @danchodanchev è stato aggiornato fino al 20 ottobre. ZDNet racconta di aver tentato invano di contattare il proprio collaboratore, temendo tra le righe che la sua scomparsa potesse essere ricollegata alle attività anti-malware portate avanti con grave danno dell’industria del malaffare digitale o allo spionaggio bulgaro.

Nulla, però, ricollega al momento le attività del ricercatore con la sua scomparsa e ciò soprattutto perché di Danchev non v’è stata semplicemente alcuna segnalazione ulteriore. Un messaggio non meglio dettagliato avrebbe fatto sapere che Danchev è vivo, ma «in grossi guai». Se la vicenda possa essere ricollegata o meno alle lotte contro Koobface o altri codici, però, nulla è dato a sapersi. E comunque la si giri, rimane una brutta storia.

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