Samsung, uno spyware nei portatili (update)

Due portatili Samsung acquistati da Mohamed Hassan sono stati venduti infetti da un keylogger che potrebbe essere stato installato dalla stessa società.
Due portatili Samsung acquistati da Mohamed Hassan sono stati venduti infetti da un keylogger che potrebbe essere stato installato dalla stessa società.

Guai in vista per Samsung. Il colosso sudcoreano è infatti coinvolto in un’indagine condotta da Mohamed Hassan, che dopo aver acquistato due portatili targati Samsung è giunto ad una conclusione che potrà avere importanti conseguenze: su entrambi i computer è stato infatti rilevato un software che ha tutta l’aria di essere un keylogger preinstallato nel sistema, in grado di registrare ogni singola lettera digitata dagli utenti.

I due portatili appartengono alla serie R della società e sono stati esaminati immediatamente dopo l’acquisto. Ad essere incriminata è una cartella localizzata nel percorso C:\Windows\SL, ove un apposito software di scansione anti-malware ha rintracciato la presenza del suddetto spyware. StartLogger, questo il nome dell’applicazione fraudolenta, sembra essere stata installata di proposito dalla società, per motivi però ancora ignoti.

Dopo aver rintracciato il keylogger, Hassan ha provveduto a contattare il centro assistenza Samsung per ottenere spiegazioni. La posizione della società è stata dapprima quella di negare l’esistenza di un simile software sulle proprie macchine, per scaricare poi la palla su Microsoft e giungere infine a quella che può essere ritenuta una vera e propria confessione: StartLogger è stato installato da Samsung su numerosi laptop al fine di monitorare le prestazioni e l’efficienza dei computer. Una motivazione, questa, che lascia adito a numerosi dubbi sull’effettiva utilità di un simile software.

Il gruppo sudcoreano ha poi lanciato un’indagine interna, promettendo di rendere noti i risultati per rispondere ad un’accusa piuttosto grave.

Update

Secondo le prime fonti vicine alla società, sembrerebbe che in realtà la scoperta di Hassan sia stata influenzata da un software di analisi che avrebbe rilevato un falso positivo, scambiando una directory creata da una delle applicazioni appartenenti alla suite Windows Live per uno spyware. Secondo Samsung, dunque, si tratterebbe a questo punto esclusivamente di un equivoco.

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