Kodak, una denuncia prima del fallimento

Kodak deposita le carte per il fallimento e nel frattempo deposita una denuncia contro Samsung per la violazione di 5 brevetti.
Kodak deposita le carte per il fallimento e nel frattempo deposita una denuncia contro Samsung per la violazione di 5 brevetti.

Prima deposita una denuncia contro Samsung e poi deposita le carte per il fallimento: sono giornate particolari in casa Kodak, fatte sicuramente più di carte bollate che non di produzione o di mercato. Le due comunicazioni giungono a distanza di poche ore, definendo così in buona sostanza quel che è il futuro prossimo del gruppo: una corsa di avvocati, una battaglia fatta di documenti ed il tentativo di atterrare quanto più docilmente sulla strada del fallimento.

Cinque i brevetti contestati a Samsung: 6,292,218 («Electronic Camera For Initiating Capture of Still Images While Previewing Motion Images»), 7,210,161 («Automatically Transmitting Images from an Electronic Camera to a Service Provider Using a Network Configuration File»), 7,742,084 («Network Configuration File for Automatically Transmitting Images from an Electronic Still Camera»), 7,453,605 («Capturing Digital Images to be Transferred to an E-Mail Address») e 7,936,391 («Digital Camera with Communications Interface for Selectively Transmitting Images over a Cellular Phone Network and a Wireless LAN Network to a Destination»).

Il gruppo spiega di aver concesso in licenza tali brevetti già a nomi quali LG, Motorola e Nokia e di volerne pertanto rivendicare la paternità anche nel mondo Samsung. Con Apple ed HTC la partita è invece ancora aperta.

A sperare nella vittoria della Kodak sono anzitutto i finanziatori ed i creditori del gruppo: i brevetti rappresentano l’ultimo asset di valore dell’azienda e pertanto potrebbero rappresentare il gruzzoletto da spartire prima dell’inizio della ristrutturazione aziendale. La Chapter 11 è la dimensione a cui la Kodak ha affidato i propri destini: 950 milioni sono giunti da Citigroup per operare nel frattempo, nell’auspicio di poter tornare alle normali attività a partire dal 2013.

Ma a quel punto sul mercato ci sarà un’altra Kodak: il passato rimarrà un ricordo, impresso in miliardi di fotografie in tutto il mondo ed in qualche brevetto messo in ballo in tribunale.

 

 

 

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