Guida alla busta paga: come leggerla

Quanti di voi sanno come districarsi tra le mille complicate voci del cedolino di fine mese? Bene, questo post è per tutti quelli a cui viene il mal di testa leggendo la propria busta paga senza capirci molto.

La busta paga, come possono vedere tutti quelli che hanno già un lavoro, è formata da alcuni campi che indicano la vostra qualifica, le ore mensili di lavoro, la retribuzione lorda, quella netta e molti altri che possono risultare un po’ ostici.

Andiamo con ordine perchè le voci non sono poche e il post è uno. Innanzitutto partiamo dalle cose più semplici: in alto alla vostra busta paga (o cedolino) trovate le voci che riguardano la vostra posizione contrattuale; queste sono sostanzialmente quattro e precisamente il numero di qualifica (che indica la qualifica contrattuale), la qualifica (indica la funzione che svolgete in azienda), il livello (indica il livello di inquadramento contrattuale) e il codice di livello (codice della voce precedente).

Questi primi campi in effetti sono abbastanza semplici da interpretare, ma veniamo alle note dolenti:

  • ore contrattuali: le ore di lavoro mensili previste dal vostro contratto;
  • giorni contrattuali (GG. CT.): il totale mensile dei giorni lavorativi sempre in base al contratto;
  • retribuzione di fatto: la retribuzione mensile lorda; il valore che avete è dato dalla somma del minimo contrattuale, della contingenza, della quota assorbibile (o super minimo), dell’assegno supplementare e degli scatti di anzianità;
  • minimo contrattuale (o pagina base): può variare in base al contratto collettivo nazionale e al livello di inquadramento;
  • contingenza: è un’indennità fissa che varia in base al contratto collettivo e all’inquadramento;
  • assegno supplementare: è previsto dal contratto del Commercio e varia a seconda della provincia di lavoro;
  • quota assorbibile (o super minimo): questo valore differenzia uno stipendio da un altro, in quanto si basa sulla contrattazione personale e le capacità professionali.

Queste sono le voci che trovate in cima al vostro cedolino; nel corpo invece troviamo altri campi e cioè quelli che riguardano le festività non godute, le competenze (in questa voce vengono indicati i giorni lavorativi previsti dal contratto, lo stipendio giornaliero e il totale mensile), la trattenuta ente bilaterale (che è una tassa data dal totale delle ore mensili moltiplicato per un coefficiente), la rata addizionale regionale e quella comunale (tasse che dipendono dall’aliquota della regione e del comune di residenza), l’indennità retributiva (indennità che viene concessa per diversi motivi) ed infine il rimborso a piè di lista (indica il rimborso per le spese effettuate nello svolgimento della mansione lavorativa).

Veniamo adesso alle ultime voci che porteranno poi a poter calcolare il totale netto mensile:

  • contributi sociali: valore trattenuto dall’azienda per la pensione;
  • trattenute Irpef: trattenute fiscali (insomma tasse, non c’è molto da dire);
  • trattenute corpo: trattenute addizionali regionali e comunali, trattenuta ente bilaterale, ore di sciopero;
  • netto in busta: il valore dello stipendio mensile al netto di tutte le trattenute.

Non sono proprio tutti i campi, ho descritto quelli che ci consentono di calcolare il netto dello stipendio e di calcolare quante e quali tasse sono state pagate. Comunque è chiaramente una buona norma, se non capite qualcosa nel cedolino, chiedere al vostro fiscalista oppure provate anche a chiedere a noi, faremo del nostro meglio.

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