Impariamo a chiedere un aumento

In uno dei miei ultimi post, quello relativo al presunto aumento di stipendi nel mondo dell’ICT, sono seguiti diversi commenti contrari o quantomeno dubbiosi, in relazione al fatto che tali utenti, questi aumenti, non li hanno sentiti nel loro portafoglio.

E allora, senza presunzione, ho pensato che potesse essere utile dedicare un articolo a come chiedere un aumento di stipendio, andando contro l’imbarazzo, la paura del rifiuto.

Dopo aver trovato il coraggio (e in questo non posso aiutarvi, perché è una cosa prettamente soggettiva) uno dei passi fondamentali è trovare il punto, nella vostra performance di persuasione, su cui far leva.

Insomma, dovete decidere se puntare sulle ore di lavoro (“Capo, lavoro troppo in raffronto alla paga”), sulle vostre prestazioni professionali (“Sono troppo bravo per uno stipendio così basso”), o alla vostra esperienza nel settore (“Sono vent’anni che programmo, non può darmi questa miseria”).

Spero, con degli esempi estremi, di avervi fatto comprendere la base di partenza. Tutt’attorno a quest’ultima ci sono una serie di fattori importanti che non dovete trascurare.

Può anche essere che, pur essendo i migliori dell’ufficio, siate antipatici, scorbutici; questo ridurrebbe le vostre possibilità di ottenere l’aumento.

Una volta arrivati all’esposizione, la quale dovrà essere fatta con precisione, al momento giusto, siate calmi e ben preparati, a seguito di necessarie ricerche che dovrete operare sulla retribuzione media legata alla vostra mansione.

Infine, un consiglio prezioso: non arrivate mai a minacciare il datore di lavoro. Può pagare come strategia, ma non è una strategia rischiosa e controproducente nel futuro.

Tuttavia, sono ben accetti, guardando diverse testimonianze in giro sul Web, piccoli trucchi del tipo “vado via, perché di là mi hanno offerto uno stipendio più alto”. Se siete davvero bravi, vi proporranno un aumento, se non siete bravi però rischiate il posto.

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