Greenpeace chiede a Facebook una svolta ambientalista

In poco più di un lustro Facebook è passato dall’essere una piattaforma utilizzata da pochi compagni di corso dell’università di Harvard a un social network con 500 milioni di iscritti in tutto il mondo. Per gestire una simile quantità di informazioni, ovviamente, servono strutture adeguate, come il nuovo data center che sorgerà prossimamente in Oregon, presentato all’interno di un progetto esposto nei mesi scorsi dalla società di Mark Zuckerberg.

50 milioni di dollari all’anno per l’affitto dell’area e i costi di gestione sarà il conto che Facebook si troverà a pagare per la struttura. Altrettanto ingente, anche se non quantificabile in termini monetari, l’impatto che la struttura avrà sull’ambiente. È da questo presupposto che prende il via la nuova campagna di Greenpeace, chiamata “The so coal network”.

L’associazione ambientalista punta il dito contro la decisione, presa da Facebook, di stringe accordi per la fornitura di energia elettrica con aziende che impiegano il carbone come fonte primaria, anziché prediligere alternative pulite e rinnovabili.

Secondo Greenpeace, che nel divertente video in streaming di seguito dipinge Zuckerberg prima come un nerd solitario e poi su una montagna di denaro a decidere le sorti del pianeta, l’azienda ha l’occasione di dare un segnale forte e chiaro alle altre realtà operanti nel settore IT, perché vengano adottate strategie più rispettose nei confronti dell’ambiente. Il mezzo miliardo di utenti al seguito, ne è certa la ONG, ringrazierà.

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