Siri, un killer da film horror

Suona il piano, canta Notorius BIG e ora diventa anche serial killer: è Siri.
Suona il piano, canta Notorius BIG e ora diventa anche serial killer: è Siri.

Tutti le parlano, tutti la interrogano e, soprattutto, tutti la vogliono. Parliamo della robotica voce del nuovo iPhone 4S, l’assistente vocale tuttofare di Apple ormai entrata nei cuori di milioni di utenti. E se dietro la sempre disponibile Siri si celasse, invece, uno spietato serial killer on the cloud?

Questo è il leitmotiv di “Siri: The Horror Holyday Movie“, un’esilarante e ben riuscita parodia orchestrata da Rooster Teeth, canale comico specializzato di YouTube.

È la vigilia di Natale e un gruppo di amici si scambia i tradizionali doni. In ogni pacco è celato un ambitissimo iPhone 4S, l’oggetto del desiderio che suscita la felicità sfrenata di tutti i presenti. Ma qualcosa sembra non funzionare a dovere: alle prime domande, Siri svela come la vita non abbia alcun significato, annunciando la morte dello sfortunato possessore.

Da questo momento, la vita dei protagonisti cambierà in negativo: Siri fornisce volontariamente indicazioni stradali erronee per causare incidenti mortali, occulta cadaveri e genera il panico in città. E arriva pure ad accoltellare, in pienissimo stile “Psyco“, una dolce biondina sotto la doccia: non serve nemmeno un’affilata arma, perché “There’s an app for that”.

Le vittime di Siri diventano veri e propri zombie dagli occhi insanguinati, pronti a essere guidati dalla malefica voce per sterminare il genere umano. E il suono d’avviso dell’assistente vocale diventa un campanello d’allarme per tutti quelli che si trovano nelle sue vicinanze, funesto presagio di morte e distruzione.

Un capolavoro virale come tanti, ormai, ne appaiono sulla Rete. Un modo simpatico per sdrammatizzare su una mania collettiva, quella di Siri, che fa proseliti in tutto il mondo. E se un giorno fosse la tecnologia a rivoltarsi contro i propri creatori?

Non è dato sapere come Apple abbia preso l’ennesima parodia nei suoi confronti, ma chissà che il video non venga proiettato durante il prossimo keynote, come già avvenuto per “The iPhone Antenna Song” di Jonathan Mann.

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