Antigua sfida gli Stati Uniti con un sito "warez"

Il governo di Antigua e Barbuda sta per lanciare un sito dedicato alla vendita di film, musica e app, senza versare un centesimo agli autori americani.
Il governo di Antigua e Barbuda sta per lanciare un sito dedicato alla vendita di film, musica e app, senza versare un centesimo agli autori americani.

Ha del curioso il progetto messo in cantiere dal governo di Antigua e Barbuda, un piccolo stato dell’America Centrale caraibica che conta poco più di 80.000 abitanti: vendere online film, musica e software senza versare un solo dollaro di copyright agli Stati Uniti. Quella che potrebbe sembrare la folle idea di qualche pirata è invece un’iniziativa autorizzata dai vertici della World Trade Organization.

La vicenda è piuttosto complessa e affonda le sue radici nel decennio scorso. Per capirne le origini bisogna tornare ai primi anni del 2000, quando circa il 5% della popolazione di Antigua era impiegata in attività legate alle scommesse e al gioco d’azzardo. Tutto è filato liscio fino al blocco imposto dagli USA di operare sul territorio a stelle e strisce, che ha messo in ginocchio l’economia del paese, con una misura ritenuta dal WTO lesiva del libero mercato già nel 2005. Nonostante la sentenza gli Stati Uniti hanno continuato a imporre la loro decisione, tanto che due anni più tardi l’organizzazione è tornata a pronunciarsi autorizzando lo stato caraibico a non versare i diritti d’autore nelle casse americane, per un massimo di 21 milioni di dollari ogni anno.

Questo verrà tradotto nella messa online di uno store che consentirà ai navigatori di tutto il mondo di scaricare album, pellicole o programmi per computer a prezzi ridotti, senza che musicisti, case cinematografiche e programmatori americani possano ricevere il dovuto compenso. Il sito è già in fase di preparazione da diverso tempo, secondo quanto riportato da una fonte sulle pagine di TorrentFreak, con il debutto ormai alle porte. Antigua ha cercato di riportare il problema alla luce in occasione dell’ultimo meeting WTO andato in scena a dicembre: richieste respinta dai rappresentanti USA, in quanto ritenuta “inopportuna”. Un altro vertice è in programma per le prossime settimane.

Il procuratore locale Mark Mendel ritiene sbagliato parlare di pirateria, in quanto l’autorizzazione a procedere è arrivata nel 2007 direttamente dalla World Trade Organization. Nessun dettaglio ufficiale per il momento in merito ai prezzi praticati dal negozio virtuale, ma un’indiscrezione (non confermata) parla di tariffe decisamente vantaggiose per l’acquirente: 5 dollari al mese per download illimitati.

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