Vietati i Google Glass in un bar di San Francisco

Un altro bar californiano mette al bando i Google Glass a causa delle preoccupazioni sulla privacy: stavolta tocca a un locale di San Francisco.
Un altro bar californiano mette al bando i Google Glass a causa delle preoccupazioni sulla privacy: stavolta tocca a un locale di San Francisco.

Un bar di San Francisco ha messo al bando i Google Glass a causa delle crescenti preoccupazioni sulla privacy che gli statunitensi hanno cominciato ad avere. Il locale in questione è The Willows ed è stato il suo co-proprietario Trista Bernasconi a prendere tale decisione.

Bernasconi ha esposto un cartello fuori dal suo bar in cui vieta ai clienti di entrarvi con i Google Glass; questo perché non vuole che la sua clientela si preoccupi del dispositivo, che tra le tante funzioni dispone di funzionalità di registrazione e di cattura delle foto. Gli innovativi occhiali del colosso statunitense integrano infatti una fotocamera e sono connessi a Internet, pertanto chi li indossa ha la possibilità di registrare video o scattare fotografie e di condividerle anche in Rete.

La decisione dei proprietari del The Willows segue la scia di quanto fatto recentemente anche in un locale di Seattle, che ha introdotto lo stesso divieto d’uso dei Glass dopo che la consulente Sarah Slocum è stata aggredita per aver utilizzato gli occhiali smart nel bar. Pare che stesse registrando altri clienti senza il loro consenso ed è per tale motivo che si è verificato l’incidente.

Sebbene i Google Glass siano ancora disponibili solo a una parte limitata di sviluppatori, sono numerosissime le preoccupazioni sulla privacy già sollevate: i proprietari dei locali desiderano che i loro clienti si sentano a proprio agio, non come se fossero continuamente osservati, ed è per tale motivo che stanno iniziando a intraprendere severe misure per scoraggiare l’uso del device all’interno dei bar stessi.

L’innovativo dispositivo del colosso di Mountain View dovrebbe esser rilasciato pubblicamente entro l’anno, almeno negli Stati Uniti: in Europa arriverà probabilmente dopo.

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