Netflix, arriva il blocco in Indonesia

Il principale operatore indonesiano ha deciso di bloccare Netflix per contenuti non in linea con le norme sulla censura, ma il governo non si è espresso.
Il principale operatore indonesiano ha deciso di bloccare Netflix per contenuti non in linea con le norme sulla censura, ma il governo non si è espresso.

Primi intoppi per Netflix a livello internazionale, a seguito dell’apertura del servizio in oltre 190 nazioni mondiali. Secondo quanto riporta il The Wall Street Journal, il colosso dello streaming avrebbe subito il blocco degli accessi da parte di uno dei provider più gettonati in Indonesia. Le motivazioni, al momento non ancora del tutto rese note, sembra attengano ai contenuti proposti dalla piattaforma, troppo spinti rispetto alla censura locale. Forse un eccesso di zelo, così come sostengono molte testate statunitensi, anche perché al momento non vi sono richieste da parte del governo locale.

PT Telekomunikasi Indonesia Tbk, nota ai più semplicemente come Telkom, è il principale provider di servizi Internet in Indonesia, di natura statale. A quanto pare, l’operatore avrebbe cominciato a bloccare l’accesso a Netflix nella nazione: secondo quanto riporta il Journal, la società teme che i contenuti siano troppo violenti e sessualmente spinti per ricadere nei rigidi standard nazionali sulla censura. In una nota pubblicata dalla stessa testata, però, il colosso dello streaming spiega di essere “un network televisivo via Internet, non un’emittente tradizionale”, quindi di non ricadere nelle imposizioni attualmente previste dalla normativa indonesiana.

La situazione sembra più complicata di quanto possa apparire di primo acchito. Da un lato la telco, preoccupata di imbattersi in sanzioni e altre violazioni per aver garantito l’accesso a contenuti non previsti dalle normative. Dall’altro Netflix e gli altri big di settore, i quali già agiscono secondo le leggi dei paesi d’approdo, modificando i loro cataloghi su base geografica e censurando contenuti non ammessi. Pare che, per dipanare la questione, il governo centrale sia pronto a pronunciarsi entro il prossimo mese, per decidere se Netflix e soci debbano essere bloccati tout court o vi sia spazio per una collaborazione, per definire dei contorni legali che tengano maggiormente conto della natura e delle necessità della fruizione online. In attesa di questo passaggio, Netflix potrà continuare a operare sul territorio, poiché il blocco appunto non deriva da una decisione centrale bensì dall’iniziativa autonoma dell’operatore.

Qualsiasi sarà l’esito, risulterà molto interessante analizzare quel che accadrà in Indonesia. Da un lato, emerge prepotentemente come la rincorsa a una fruizione globale e generalizzata possa essere frenata dalle normative locali, soprattutto in quelle nazioni dove il sentire comune e la morale è diversa rispetto all’Occidente, almeno a livello legislativo. Dall’altro, forse un eccesso di protezionismo da parte delle realtà media locali, decise a ricorrere alla giurisdizione per non soccombere all’arrivo dei colossi internazionali.

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