Mitsubishi, test sulle emissioni truccati dal 1991

Mitsubishi h ammesso di aver manipolato i test sulle emissioni inquinanti di alcuni suoi modelli di auto già dal 1991 ma solo nel mercato interno.
Mitsubishi h ammesso di aver manipolato i test sulle emissioni inquinanti di alcuni suoi modelli di auto già dal 1991 ma solo nel mercato interno.

Mitsubishi ha ammesso di aver manipolato i test sulle emissioni dei gas di scarico delle sue auto già dal lontano 1991. Trattasi di una dichiarazione pesantissima che mette in cattiva luce il famoso marchio giapponese di auto. L’ammissione arriva nella giornata di oggi dopo che erano state diramate alcune indiscrezioni da parte del quotidiano economico Nikkei. Dichiarazioni che hanno avuto un effetto bomba sulla quotazione del gruppo che è colata a picco. Nel giro di 5 sedute il valore dell’azienda è stato dimezzato con una perdita reale di circa 4 miliardi di dollari di capitalizzazione.

Già nei giorni scorsi, infatti, erano arrivate ammissioni riguardanti circa 625 mila minicar ma adesso lo scandalo è stato portato su ben atra scala. Secondo quanto riportato dal quotidiano economico Nikkei, Mitsubishi ha iniziato ad utilizzare metodi inadeguati per i test anti emissioni a partire dall’inizio degli anni Novanta. I modelli interessati dallo scandalo sarebbero decine e non solo quattro modelli di minicar come inizialmente ipotizzato. Tuttavia, la manipolazione dei dati riguarderebbe, ad oggi, solamente modelli omologati in Giappone e dunque solo quelli per il mercato interno. I test condotti negli altri paesi come l’Europa e gli Stati Uniti sarebbero, invece, corretti.

Lo scandalo ha prodotto un profondo imbarazzo tra i vertici dell’azienda che adesso hanno chiesto scusa evidenziando, però, di non esserne stati a conoscenza e che il numero di modelli esatti coinvolti nello scandalo non è ad oggi totalmente noto.

Questo nuovo scandalo che sostanzialmente ricorda nella gravità quello della Volkswagen, getta nuova benzina sul fuoco delle polemiche che vede le case automobilistiche imputate nell’utilizzare mezzi più o meno illeciti per barare sui dati delle emissioni inquinanti dei loro autoveicoli ed in particolare quelli motorizzati diesel.

Da quando è scoppiato lo scandalo Volkswagen, infatti, molte inchieste hanno svelato come diversi modelli di molte aziende non rispetterebbero su strada quanto certificato nei test di laboratorio. Un problema che dovrà essere assolutamente risolto con nuove leggi e controlli più stretti.

Tuttavia questi scandali non possono che dare maggiore forza a tutte quelle aziende che stanno, invece, investendo in soluzioni di maggiore sostenibilità, sviluppando nuovi modelli ibridi o totalmente elettrici. Veicoli in grado di abbattere sensibilmente le emissioni inquinanti rendendo la mobilità maggiormente sostenibile senza bisogno di trucchi.

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