Opera Browser venduto ad un consorzio cinese

Opera ha venduto il suo browser ed alcune altre attività ad un consorzio cinese per un valore di 600 milioni di dollari.
Opera ha venduto il suo browser ed alcune altre attività ad un consorzio cinese per un valore di 600 milioni di dollari.

Dopo un accordo del valore di 1,2 miliardi di dollari fallito, Opera ha venduto parte di se stessa ad un consorzio cinese per un valore di 600 milioni di dollari. Gli acquirenti, guidati dalla società di ricerca e sicurezza Qihoo 360 hanno acquisito il browser, le licenze, le applicazioni di sicurezza e sopratutto il brand.

La società norvegese manterrà le attività consumer tra cui Opera Apps & Games e Opera TV. La divisione consumer dispone di 509 dipendenti ma la società Opera non ha fatto menzione cosa accadrà agli altri 1109 dipendenti a seguito dell’acquisizione. L’accordo originale di vendita, datato lo scorso febbraio, sempre ad un gruppo cinese, era fallito a seguito della mancata approvazione regolamentare. Pur dichiarandosi deluso dall’impossibilità di chiudere l’operazione, il CEO di Opera, Lars Boilesen, si è mostrato favorevole a questa nuova operazione di vendita che ritiene valida per azionisti e dipendenti.

Il piano di vendita è stato approvato dal consiglio di amministrazione di Opera ed adesso la società avrà tempo 18 mesi per trovare un nuovo nome. Attualmente, l’azienda genera più di 616 milioni di dollari di fatturato da Opera TV e dagli altri prodotti della divisione consumer. Lars Boilesen evidenzia, dunque, che per 600 milioni di dollari stanno vendendo un quarto dell’azienda. Quindi, per il CEO, trattasi di una valutazione interessante.

Opera Browser, si ricorda, è il quinto browser al mondo per diffusione con una quota di mercato di circa l’1,9%, ma detiene circa il 10% di quote nel settore della telefonia mobile. La società è stata particolarmente innovativa nel settore dei browser introducendo soluzioni come la VPN nativa e la compressione dei video.

Non è chiaro, però, come la nuova proprietà si muoverà in tal senso. L’operazione sarà, comunque, soggetta all’approvazione dell’organismo regolamentare locale.

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