Svezia, boom di colonnine per la ricarica

In Svezia, ma in generale in Nord Europa, è boom di punti di ricarica per le auto elettriche; in Italia, invece, si continua ad arrancare.
In Svezia, ma in generale in Nord Europa, è boom di punti di ricarica per le auto elettriche; in Italia, invece, si continua ad arrancare.

In Svezia è un vero e proprio boom per le colonnine di ricarica per le auto elettriche. Dall’autunno del 2015 il loro numero è aumentato del 600% nel Sörmland, cioè l’area del paese più densamente popolata. Questa “abbondanza” di punti di ricarica sommata agli incentivi per l’acquisto di auto green fa si che la richiesta di auto elettriche sia molto alta. Una traguardo raggiunto molto importante che è secondo solamente ai vicini della Norvegia che sono “leader” incontrastati nel puntare verso una mobilità sostenibile.

In Norvegia, infatti, circolano 100 mila auto elettriche su di un totale di 5,2 milioni di abitanti. Il Nord Europa, dunque, accelera fortemente verso una mobilità elettrica con l’obiettivo di dire addio ai combustibili fossili entro il 2025 o al più tardi entro il 2030. In Svezia, in particolare, il boom di colonnine elettriche si deve soprattutto alle iniziative del Governo che in collaborazione con sponsor privati è riuscito a finanziare un’ampia rete di ricarica nel paese. Non è strano, dunque, vedere in circolazione molte Tesla e tutte le tipologie di auto elettriche che in Italia si vedono con il contagocce. Ma se il Nord Europa sta puntando a tutta velocità verso una mobilità elettrificata, proprio in Italia si evidenziano forti ritardi in tal senso.

Giusto un paio di mesi fa una denuncia della Corte dei Conti aveva sottolineato che su 50 milioni di fondi per le colonnine elettriche ne sono stati spesi appena 6 mila e 300 e non per l’installazione di punti di ricarica ma solamente per stampare i volantini i bandi di gara per gli enti locali. Per il solo 2016 erano state promesse 150 stazioni di ricarica in autostrada, 150 stradali e 150 tra porti, aeroporti e parcheggi. Colonnine, ovviamente, mai sorte.

Una situazione decisamente imbarazzante che non trova spiegazione se non nel solito disinteresse italiano. Ma la stessa Corte dei Conti invita il Ministero dei Trasporti ad accelerare sulla realizzazione delle colonnine puntando direttamente su quelle a ricarica rapida per recuperare il terreno perso. Sempre alcuni mesi fa era uscito sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 257/2016 che pone le basi per la creazione di un’infrastruttura di colonnine di ricarica elettrica in Italia. L’auspicio, dunque, è che dalle chiacchiere in Italia si passi rapidamente ai fatti.

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