Facebook, poco contrasto alle fake news per l'UE

La Commissione Ue lancia un monito verso Facebook e alti social a fare di più per contrastare le fake news.
La Commissione Ue lancia un monito verso Facebook e alti social a fare di più per contrastare le fake news.

Solo un giorno è passato dalla comunicazione di Facebook riguardo i nuovi strumenti che saranno attivati in Europa per contrastare ingerenze straniere alle prossime elezioni. Proprio la Commissione Europea ha lanciato oggi un monito verso Facebook e altri social riguardo il contrasto alle fake news e disinformazione imperante.

Facebook deve sicuramente fare di più in vista delle elezioni europee previste a maggio. Il giudizio è stato lanciato in occasione del primo rapporto sull’attuazione del codice di condotta volontario sottoscritto da Facebook, Twitter, Mozilla e Google. I progressi rispetto al passato son stati sicuramente compiuti, ma è altrettanto vero che bisogna accelerare queste misure.

Lo ha detto la commissaria Ue al digitale Mariya Gabriel: ha chiesto in particolare a Facebook innanzitutto di allargare lo spettro delle misure e maggiore trasparenza sulle campagne di pubblicità politiche. Questo andrebbe esteso anche a comunicazioni e messaggi “a fini politici“: è qui la zona grigia in cui persone o organizzazioni interessate organizzano la disinformazione per orientare l’opinione pubblica.

Gabriel ha detto che è ancora insufficiente la diffusione dei nuovi strumenti su Facebook, per ora sono disponibili solo in 7-8 Stati membri. Dovrebbero invece essere disponibili per tutti e 28 per avere efficacia. La commissione giudica ancora insufficiente anche la possibilità di accedere da parte dei ricercatori. L’appello di Bruxelles è rivolto anche ai brand, che dovrebbero evitare una comunicazione definita “clickbait” e basata sulle fake news, che aumenta i ricavi ma anche la disinformazione.

Le azioni che intraprenderà la Commissione Ue fino alle elezioni sono molteplici, come ad esempio quella di redigere un rapporto mensile per valutare concretamente i progressi fatti. L’Europa non può permettersi di “svegliarsi dopo le elezioni e scoprire che si poteva fare di più“, ha detto il commissario alla sicurezza Julian King.

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