Presentarsi al ballottaggio

Con l’arrivo del ballot screen sta per arrivare sugli schermi di milioni di italiani (e non solo) una schermata che propone un vero e proprio ballottaggio tra 5 candidati: IE, Firefox, Chrome, Opera e Safari. Ogni candidato ha presentato un simbolo, di forma e dimensioni prestabilite, mettendo in massima evidenza il proprio marchio e la propria riconoscibilità.

Ogni candidato, inoltre, ha presentato anche una piccola descrizione di sé poiché è questo l’obiettivo che si pone il ballot screen: far conoscere i candidati e dare la possibilità a tutti di strappare consensi al di là dell’impatto mediatico precedente.

Per questo è curioso osservare come i singoli browser siano stati descritti (va ricordato come ogni produttore abbia a disposizione il proprio spazio per fornire una descrizione autogestita). Ognuno ha puntato su caratteristiche più o meno peculiari, più o meno popolari, più o meno incisive. Ognuno a modo suo ha cercato di catturare utenza mettendosi in mostra nella rassegna casuale che il ballot screen va ad offrire.

  • Internet Explorer
    «Internet Explorer è il browser più usato al mondo, progettato da Microsoft pensando a te»
    Una presentazione che trasmette forza e rassicurazione, potenza e conforto. “Il più usato al mondo” da una parte, “pensando a te” dall’altra: un messaggio ben calibrato, pensato soprattutto per quanti sono pronti a cogliere il messaggio stesso in modo non critico;
  • Mozilla Firefox
    «La tua sicurezza online è la nostra priorità principale. Firefox è gratuito e sviluppato per ottenere il massimo dalla navigazione sul Web»
    Firefox si presenza anzitutto come un browser sicuro, ed è questo un messaggio vincente. Curiosamente, poi, si presenta come un browser “gratuito”. Perché? Non lo sono forse tutti? Qui l’aspetto a doppio taglio. Perchè se da un lato lo spazio occupato dal “gratuito” appare inutile e potenzialmente sprecato, dall’altra potrebbe comunque attirare masse di click da utenti poco esperti, sempre pronti a cliccare sul “gratis”. Anche in questo caso il messaggio sembra pensato più che altro per l’utente poco esperto, quindi, con un piccolo “tranello” sicuramente astuto;
  • Google Chrome
    «Google Chrome. Un browser veloce, per tutti»
    L’annuncio si distingue anzitutto per l’essenzialità e la brevità. A colpo d’occhio emerge immediatamente come un prodotto leggero, poco impegnativo, pulito. Molto “Google” e molto scarno così da lasciar l’attenzione al brand sull’immagine (un brand di innegabile appeal);
  • Opera Browser
    «Il browser Web potente e facile da usare. Provate l’unico browser con tecnologia Turbo per una connessione ad Internet più veloce»
    Velocità e turbo dipingono l’immagine del browser sottolineando con forza l’aspetto più importante che il browser intende contrapporre alla concorrenza. Facendo ciò si ruba spazio a Chrome e ci si ritaglia un angolino di mercato basato sulle performance e sull’utenza più attenta a questo parametro;
  • Apple Safari
    «Da Apple, Safari per Windows: il browser più innovativo al mondo»
    In stretta sequenza le “keyword” Apple, Safari e Windows. Una sorta di passaggio logico per rendere quanto più chiaro possibile il fatto che Safari sia lo stesso di Apple, ma che ci sia anche per Windows. Un occhiolino strizzato a quanti usano in parallelo i due sistemi operativi e che potrebbero gradire l’uso di un solo browser su entrambe le piattaforme.

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