La guerra delle console

All'Electronic Entertainment Expo di Los Angeles va in scena la sfida per imporre la console del futuro. Sul campo si scontrano tre titani: Sony, Microsoft e Nintendo.
All'Electronic Entertainment Expo di Los Angeles va in scena la sfida per imporre la console del futuro. Sul campo si scontrano tre titani: Sony, Microsoft e Nintendo.

L’edizione annuale dell’Electronic Entertainment Expo (E3), fiera internazionale dell’entertainment digitale che si tiene in questi giorni a Los Angeles, sta diventando l’ultimo campo di battaglia nella guerra tra Sony, Microsoft e Nintendo per la creazione della console del futuro.

Con la sua PlayStation, Sony si è affermata come regina incontrastata del settore per tutti gli anni Novanta. La PlayStation2, erede della prima console, lanciata in Giappone nel marzo dello scorso anno è stata finora venduta in 10 milioni di esemplari in tutto il mondo, senza incontrare alcun rivale alla propria altezza. Ma Microsoft ha da tempo annunciato di voler entrare nel mercato delle console e di volerlo fare, come le è proprio, con tutta la potenza di fuoco di cui è capace: il gigante di Redmond ha investito 500 milioni di dollari per la creazione di Xbox.

La nascita di Xbox, anche se questa console non è ancora apparsa nei negozi, pare aver spostato il campo della competizione: Microsoft, infatti, vuole fare della propria console un computer a tutti gli effetti, tramite il quale poter effettuare tutte quelle operazioni (per prima la connessione ad Internet) normalmente disponibili su un qualunque Pc. Una riproposizione in grande stile dell’idea del set-top-box, cioè di un pc semplice e familiare come qualunque altro elettrodomestico, laddove le console attuali permettono, invece, soltanto di giocare.

Ecco perché Sony e Microsoft si sono lanciate in una politica di alleanze che permetta loro di arricchire con nuove funzioni le rispettive console. Microsoft, che parte alla rincorsa per riuscire a conquistare una fetta di mercato, è comunque avvantaggiata dalla sua lunga leadership nel campo dei personal computer; PlayStation2, d’altra parte, ha un nutrito pubblico di affezionati, ma deve rivolgersi ad aiuti esterni per tutto quanto non riguardi strettamente il mondo dei videogame.

Sony ha appena annunciato un accordo con l’ISP America Online (AOL) e con Real, azienda leader nello streaming online. Secondo quanto previsto dal primo accordo, Sony inserirà nella PlayStation2 un modem (Sony lo chiama “adattatore di rete”), mentre AOL trasferirà sulla console il proprio software per l’accesso al Web, compresi il browser Netscape Navigator e l’applicazione Instant Messenger. Grazie all’accordo con Real, invece, nella PlayStation2 saranno presenti i software RealPlayer e RealJukebox. La Sony starebbe anche studiando la costruzione di tutte quelle periferiche (hard disk, monitor, mouse e tastiera) che trasformeranno la PlayStation2 in un vero e proprio computer. Pare che Sony sia in cerca anche di un sistema operativo. Il costo complessivo della strategia del colosso giapponese per conservare clienti si aggira intorno ai 500 milioni di dollari.

Sempre nell’ambito dell’E3 di Los Angeles, Microsoft ha annunciato per il prossimo 8 novembre il lancio di Xbox. Si prevede
anche che svelerà il prezzo della console. Gli analisti immaginano che quest’ultimo non si discosterà di molto dal prezzo della PlayStation2, che negli Stati Uniti è di 300 dollari. Questo sembra essere l’unico modo per Microsoft di entrare in competizione con Sony. Se i giapponesi decideranno di abbassare il prezzo della propria console di 10 o 20 dollari, la situazione per Bill Gates e soci si farebbe pesante: già nella situazione attuale, infatti, Microsoft perde fino a 125 dollari su ogni Xbox venduta, anche se conta di rifarsi con le vendite di software.

Nella competizione si è da ultimo inserito anche un terzo attore: si tratta della Nintendo, la cui console di punta, il Nintendo64, era stata virtualmente annichilita dalle performance della PlayStation prima, e della PlayStation2 poi. Ora, la casa giapponese tenta di rimettersi in corsa con il GameCube, una console la cui uscita, con il nome di Dolphin, era già attesa per l’anno scorso. Se l’esordio del GameCube dovesse slittare ulteriormente, Nintendo rischia di continuare ad essere un attore marginale nella battaglia tra Sony e Microsoft. Ma anche Nintendo ha un’arma che potrebbe far sentire la sua voce: si tratta del Game Boy, il videogioco portatile che, a dispetto delle nuove tendenze, ha in tasca il 95 percento delle vendite in questo mercato. E così Nintendo ha deciso che il nuovo Game Boy Advance, già disponibile in Giappone, potrà essere collegato al GameCube per trasferire i videogame, funzionando anche come controller addizionale.

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