Apple leader nel rispetto dell'ambiente

A pochi giorni dall’assemblea degli azionisti, prevista per il 10 maggio, Steve Jobs ha detto la sua sulla politica di Apple per la protezione dell’ambiente.

Il CEO di Apple ha deciso di scrivere una lettera, come nel caso dei DRM, pubblicata su apple.com.

Nella lettera Jobs spiega di avere chiari progetti per diminuire il già ridotto impatto ambientale dei suoi prodotti; ammette tuttavia di non aver comunicato a sufficienza le sue scelte ai media, lasciando forse troppo spazio alle contestazioni di Greenpeace.

Gli azionisti e i clienti, però, stanno dimostrando un notevole interesse sull’ecologia e, per questo, Jobs ha deciso che le cose cambieranno: Apple diventerà leader nel rispetto dell’ambiente e le presenti e future politiche ambientali della società verranno periodicamente comunicate alla stampa.

La lettera va quindi nei dettagli di quello che fino ad oggi è stato fatto per l’ambiente facendo dei confronti con le altre società che Greenpeace utilizzava nelle contestazioni.

Jobs spiega che Apple ha eliminato i CRT a metà del 2006, diminuendo la presenza di piombo nei monitor da 484 grammi a meno di un grammo dei modelli attuali.

Dell, HP e Lenovo commercializzano, invece, ancora monitor CRT.

Il CEO spiega anche che Apple rispetta la norma europea RoHS (per questo in Europa sono sparite l’iSight e la vecchia Airport Extreme) mentre le altre aziende sopracitate continuano a commercializzare, grazie a esenzioni speciali, prodotti che non le rispettano.

Per il futuro, Jobs scrive che è in progetto il lancio di un monitor LCD senza la presenza di arsenico e un nuovo tipo di monitor a LED che permetterà la completa eliminazione del mercurio.

Viene inoltre specificato come l’attesa per l’eliminazione del mercurio non sia da imputare a scelte di Apple ma ai tempi per lo sviluppo della tecnologia a LED.

Un altro argomento importante trattato nella lettera è l’eliminazione dei PVC.

Gli ambientalisti accusavano Apple di non avere un serio piano di eliminazione dei PVC dai suoi prodotti.

Apple ribatte sostenendo di avere cominciato la loro eliminazione da 12 anni. Spiega anche che nel 2001 ha iniziato a togliere i BFR e sostiene che oggi ci sono già oltre tre milioni di iPod in commercio senza PVC.

In ogni caso Apple conta di eliminarli completamente entro il 2008 mentre le aziende concorrenti come Dell e Lenovo prevedono l’eliminazione entro il 2009.

Per quanto riguarda il riciclaggio dei suoi prodotti, Apple dichiara di riciclare quanto le aziende concorrenti e conta di superarle grazie alla campagna mondiale sul ritiro degli iPod usati (in cambio di uno sconto del 10% sull’acquisto di un modello nuovo).

La lettera si conclude con la promessa di futuri aggiornamenti sulle politiche ambientali e di risparmio energetico della Casa di Cupertino.

A qualche giorno dall’assemblea degli azionisti, dunque, Apple ha deciso di imboccare pubblicamente la via del rispetto dell’ambiente, ammettendo che ci sono numerosi passi avanti da fare, ma dimostrando che Greenpeace si sbagliava a considerarla più indietro dei suoi concorrenti.

A poche ore dalla pubblicazione della lettera, arriva la risposta di Greenpeace.

L’associazione è soddisfatta dalla posizione presa da Jobs, ma spiega anche che Apple potrebbe fare di più.

Se la maggior parte degli ambientalisti di Greenpeace sono entusiasti per la decisione di Jobs di rendere Apple un’azienda leader nelle politiche ambientali, infatti, alcuni denunciano che per il momento il riciclaggio dei computer di Cupertino venduti al di fuori degli USA, a differenza delle società concorrenti, è praticamente inesistente.

C’è sicuramente molto da fare ma sembra proprio che gli ambientalisti avessero scelto Apple per la visibilità che ha a livello mondiale più che per la sua condotta nei confronti dell’ambiente.

Gli utenti Mac saranno contenti di sapere che Greenpeace praticamente aveva torto, da oggi sanno che i Mac rispettano il più possibile l’ambiente e sono superiori ai comuni PC anche per questo.

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