L'Unione Europea boccia la dottrina Sarkozy e il DRM

La dottrina Sarkozy, il famoso modello francese anti pirateria che prevede l’obbligo da parte degli ISP di disconettere gli utenti P2P, sembra proprio essere destinata a non veder la luce. L’Unione Europea si è infatti dichiarata contraria alla proposta del governo d’oltralpe e ha duramente criticato l’industria dei contenuti

Il Consiglio Europeo ha infatti stabilito che la diffusione della cultura online deve essere vista come un’opportunità: gli stati membri devono agevolare cultura e creatività grazie all’espansione della rete Internet.

In particolare l’UE ha affermato che la rete non è da considerarsi unicamente come la patria della pirateria, ma soprattutto come possibilità di sviluppo per ogni mercato. Per questo motivo è si importante provvedere alla protezione del diritto d’autore ma, allo stesso tempo, non si possono in nessun modo limitare le libertà fondamentali degli individui, la protezione dei loro dati personali e la loro libertà di espressione.

Per questi motivi il modello francese, secondo il Consiglio Europeo, non è accettabile e nemmeno auspicabile. Viene così aprovato l’emendamento 138 al Pacchetto Telecom che conferisce unicamente all’autorità giudiziaria il potere di applicare restrizioni sugli utenti rendendo di fatto inapplicabile la controversa dottrina Sarkozy. I provider in nessun modo potranno autonomamente scegliere di disconnettere utenti dalla rete.

In aggiunta a questa decisione i rappresentanti degli stati membri hanno voluto porre l’accento sui sistemi DRM introdotti dall’industria dei contenuti. Questi strumenti sarebbero dannosi per l’evoluzione del mercato perché bloccano lo sviluppo di canali alternativi di vendita e, non ultimo, accrescono il disinteresse da parte degli utenti.

La mancanza di interoperabilità e di trasparenza di questi sistemi crea insicurezza per i consumatori e limita l’uso di questi contenuti offerti sulle diverse piattaforme.

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