Google trova l'accordo per digitalizzare i libri

60 dollari per ogni libro digitalizzato, più il 63% degli introiti pubblicitari ricavati dall'attività sul libro stesso nella sua forma digitale archiviata su Google. Così Google conta di risarcire autori ed editori per la concessione delle opere
60 dollari per ogni libro digitalizzato, più il 63% degli introiti pubblicitari ricavati dall'attività sul libro stesso nella sua forma digitale archiviata su Google. Così Google conta di risarcire autori ed editori per la concessione delle opere

Tra Google ed il mondo degli editori sta per essere fumato il Calumet della pace. Un accordo tra le parti è infatti stato trovato e notificato tramite l’apposito sito web con cui Google si è impegnato ad informare il mondo dell’editoria circa le decisioni della Corte o gli eventuali accordi pre-processuali. Una apposita comunicazione, a tal proposito, è stata testé diramata in 72 lingue differenti: quel che segue altro non è se non un estratto dei contenuti notificati nell’abstract in italiano.

«Una causa di azione di categoria dichiara che Google ha violato i copyright di autori, editori ed altri titolari di copyright negli Stati Uniti su libri ed altri scritti digitalizzandoli (scannerizzandoli), creando un database elettronico di libri e mostrando dei brevi estratti senza il permesso dei titolari dei copyright. La transazione proposta nella causa (a cui si fa riferimento in questa Notifica con “Transazione”) è stato attuata negli Stati Uniti in rappresentanza di una classe di titolari di copyright su libri, scritti inclusi in libri ed altre opere pubblicate entro e non oltre il 5 gennaio 2009 […].

Nella fattispecie l’accordo prevede benefici per gli editori identificabili in:

  • «il 63% di tutte le entrate guadagnate da Google dalla vendita di abbonamenti ad un database elettronico di Libri, dalle vendite di accesso online ai Libri, dalle entrate derivate da pubblicità e da altri usi commerciali»;
  • «34,5 milioni di dollari americani pagati da Google per creare e mantenere un Registro dei Diritti sui Libri (“Registro”) al fine di riscuotere le entrate di Google e distribuire quelle entrate ai titolari dei copyright»;
  • «i diritti dei titolari dei copyright a determinare se e fino a che punto Google possa usare le loro opere»;
  • «45 milioni di dollari americani pagati da Google ai titolari dei copyright i cui Libri ed Inserti Google ha digitalizzato senza permesso entro e non oltre il 5 maggio 2009»;

In soldoni, come riassume Webpronews, trattasi di 60 dollari per ogni singolo libro scannerizzato in aggiunta al 63% dei proventi pubblicitari raccolti grazie alla partecipazione del libro stesso al programma Google Books.

L’esito della transazione è descritto alla FAQ numero 32: «Se la Transazione è approvata, gli utenti degli Stati Uniti saranno in grado di cercare, vedere in anteprima e comprare milioni di libri fuori stampa che non possono essere trovati nella maggior parte dei negozi di libri e biblioteche. Inoltre, ogni biblioteca pubblica avrà un terminale che gli utenti potranno utilizzare per ricercare, leggere e stampare, se la biblioteca lo permette, pagine da Libri che si trovano nel database di Google». L’accordo avviene infatti con gli editori USA, ma siccome va a coinvolgere anche autori di altri paesi si è resa necessaria una copertura internazionale dell’informativa così da estendere all’intero campione degli aventi a diritto la possibilità di concordare o meno l’assenso alla digitalizzazione della propria opera.

Occorre notare, peraltro, come la definizione generica di “libri” abbia al proprio interno categorie molto vaste e differenti:

  • «periodici, per esempio giornali, riviste e gazzettini»;
  • «carte personali, per esempio diari non pubblicati o insiemi di appunti o lettere»;
  • «fogli di musica ed altri lavori usati principalmente per suonare musica»;
  • «lavori di dominio pubblico, vale a dire opere che sono di dominio pubblico in conformità con la legge sui copyright USA»;
  • «lavori governativi, vale a dire opere scritte che non sono soggette a copyright perché sono scritte dal governo degli Stati Uniti o sono soggette ad uguale trattamento nella legge di un altro stato».

«Dopo lunghe ricerche da parte del Querelante e di Google, inclusa la revisione di milioni di pagine di
documenti presentati da entrambe le parti, e dopo più di due anni di negoziazioni, le parti si sono trovate
d’accordo a procedere alla Transazione. Una transazione è un accordo tra querelante e parte citata per risolvere una causa. Le transazioni concludono controversie legali senza l’intervento del Tribunale o di una giuria che decida in favore di una delle parti. Una transazione permette alle parti di evitare i costi ed i rischi di un processo. Nella transazione di un’azione di categoria, i rappresentanti della classe ed i loro avvocati chiedono al Tribunale di considerare la transazione come giusta, ragionevole ed adeguata. In questo caso, se il Tribunale approva la Transazione, Google non sarà più legalmente responsabile per le richieste presentate in questa causa».

Questa ed altre note (in aggiunta ad un corposo capitolo di FAQ sono inserite all’interno del corposo documento con cui si procede alla spiegazione della causa agli editori. Gli aventi a diritto dovranno pertanto agire subito per far valere la propria voce: a causa conclusa Google non sarà più tenuta ad alcun risarcimento e le parti avranno convenuto un tacito assenso alla bontà delle procedure di digitalizzazione dei libri richiesti dal motore di ricerca. La scadenza è fissata al 5 Gennaio 2010.

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