Apple e Google, nuove revenue sharing per le app

A pochi giorni dalla WWDC 2016, Phil Schiller svela dettagli interessanti sul nuovo revenue sharing per gli sviluppatori: anche Google potrebbe applicarle.
A pochi giorni dalla WWDC 2016, Phil Schiller svela dettagli interessanti sul nuovo revenue sharing per gli sviluppatori: anche Google potrebbe applicarle.

L’appuntamento della WWDC 2016 si avvicina: lunedì, alle 19 del fuso italiano, Apple svelerà le novità per i propri sistemi operativi, quindi i nuovi accordi per la distribuzione con gli sviluppatori di terze parti. A poche ore dall’evento, però, Phil Schiller ha voluto fornire qualche interessante anteprima, in particolare con delle percentuali di revenue sharing più vantaggiose per i developer. Un’opportunità, questa, che pare possa essere presto garantita anche da Google, sebbene su questo fronte siano apparse online solo indiscrezioni e non conferme ufficiali.

Sono diverse le novità che coinvolgeranno gli sviluppatori di iOS già da giugno, sebbene alcune entreranno completamente in vigore il prossimo autunno. A comunicare qualche novità è Phil Schiller, approfittando di un paio di interviste per The Verge e Daring Fireball. La prima delle tante riguarda l’apparizione di post sponsorizzati nelle ricerche su App Store, un fatto già rumoreggiato lo scorso anno ma non ancora reso operativo. Secondo quanto dichiarato dal dirigente di Cupertino, la sponsorizzazione avverrà in modo uniforme e poco invasivo, affinché sia i developer che i consumatori non ne rimangano delusi.

Seguono quindi piccole novità per le Featured App di Apple TV e, soprattutto, la possibilità con gli iPhone abilitati di condividere applicazioni con terzi tramite una scorciatoia di 3D Touch. L’introduzione più interessante, tuttavia, sembra essere quella relativa al revenue sharing, ovvero ai guadagni che Apple e gli sviluppatori traggono dalla distribuzione di software su App Store. Attualmente il modello prevede una divisione 70/30 tra i developer e il gruppo di Cupertino, rapporto che passerà all’85/15 per i titoli che prevedono sottoscrizioni a pagamento, nei casi in cui la stessa sottoscrizione sia attiva da più di un anno:

Per il primo anno di sottoscrizione Apple manterrà il suo revenue share a 70/30. Dopo un anno, la nuova partizione 85/15 entrerà in vigore. Questo nuovo modello di sottoscrizione verrà esteso agli sviluppatori in autunno, ma se i developer già dispongono di abbonati da oltre un anno, la nuova suddivisione partirà dal 13 giugno.

Come già anticipato in apertura, pare che Google voglia seguire un modello analogo per Play Store, sebbene al momento non giungano conferme ufficiali. Secondo quanto riportato da Re/Code, Google avrebbe già sperimentato tassi 85/15 con alcuni sviluppatori di servizi in abbonamento, per i servizi Cast sui dispositivi correlati.

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