Facebook chiude Sesso, Droga e Pastorizia

Il social network ha chiuso la pagina Sesso, Droga e Pastorizia, seguita da oltre 1,7 milioni di persone: Facebook non ha fornito spiegazioni in merito.
Il social network ha chiuso la pagina Sesso, Droga e Pastorizia, seguita da oltre 1,7 milioni di persone: Facebook non ha fornito spiegazioni in merito.

Quasi due milioni di pastori si sono ritrovati improvvisamente a spasso per la grande Rete: Facebook ha chiuso la pagina Sesso, Droga e Pastorizia, piazza virtuale tra le più seguite in Italia sul social network (1.762.969 follower). Il blocco è avvenuto nella serata di ieri, senza alcuna spiegazione ufficiale al momento fornita dalla piattaforma, nemmeno ai diretti gestori.

Irriverenti e spesso sboccati, i contenuti di SDP sono innanzitutto virali, capaci di catalizzare migliaia di like e condivisioni. Una pagina che, proprio come i suoi post, non accetta mezze misure: o la si ama o la si odia. Facebook ha deciso la sua chiusura (noi azzardiamo un’ipotesi: verrà riaperta entro breve, tornando più forte di prima), ma il pastore non ha perso il suo gregge e oltre 200.000 pecorelle smarrite si sono già ritrovate in poche ore a pascolare in un altro campo, dove viene messo nero su bianco quello che può essere eletto a manifesto del movimento ignorante.

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Esulta una delle nemiche storiche di Sesso, Droga e Pastorizia, Selvaggia Lucarelli. L’opinionista e conduttrice è stata nei mesi scorsi al centro di un acceso scontro con i gestori della pagina e i suoi iscritti. Oggi porta a sostegno di quanto SDP fosse un luogo di diffamazione e perdizione una serie di screenshot (con tanto di nome e cognome in chiaro) che ritraggono alcuni utenti oltrepassare il limite, con insulti e minacce esplicite.

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I contorni di quanto avvenuto sono ancora poco chiari, ma su una cosa non ci sono dubbi: quanto sta accadendo rappresenta l’ennesima conferma di come i social possano fungere da strumenti di aggregazione incredibilmente efficaci, nel bene o nel male. Giudicare se la chiusura di una pagina per l’utilizzo di un linguaggio scurrile da parte dei suoi iscritti sia legittima o meno, non spetta a noi stabilirlo. La palla passa ora a Facebook, che dovrà spiegare a quasi due milioni di pastori perché improvvisamente non hanno più dove pascolare.

Facebook: le motivazioni

Su esplicita richiesta, Facebook ci ha fatto sapere quanto segue a proposito della chiusura della pagina:

La pagina “Sesso, droga e pastorizia” è stata eliminata a causa di ripetute violazioni dei nostri Standard della Comunità

Nessun chiarimento ulteriore circa la natura delle violazioni o il numero delle stesse (la parola “ripetute” lascia intendere come sia stata portata avanti una certa tolleranza, oppure che le segnalazioni ricevute siano state molte tutte assieme: anche questo non è dato sapersi).

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