Facebook, in Germania stop raccolta di alcuni dati

Facebook potrebbe dover rivedere le modalità con cui raccoglie i dati anche per WhatsApp e Instagram in Germania.
Facebook potrebbe dover rivedere le modalità con cui raccoglie i dati anche per WhatsApp e Instagram in Germania.

Dopo un anno di scandali Facebook sarà sempre più al centro dell’attenzione per questo 2019 sulle modalità di raccolta dei dati degli utenti. Questo partendo almeno dalla Germania, dato che nelle prossime settimane il Federal Cartel Office, l’ente tedesco che decide sui temi della concorrenza, richiederà a Facebook di rivedere le modalità con cui raccoglie i dati. In particolare anche la condivisione degli stessi dati con applicazioni esterne alla piattaforma, quelle di terze parti, in cui rientrano anche le piattaforme Instagram e WhatsApp.

Lo riporta il quotidiano tedesco Bild, ma per ora non ha avuto nessuna conferma ufficiale. Nel 2015 infatti è stata avviata un’indagine che avrebbe concluso la posizione dominante del social network di Mark Zuckerberg. Facebook manterrebbe informazioni sugli utenti senza il loro consenso, che non sono pienamente a conoscenza delle pratiche di raccolta. Chiaramente un portavoce dell’azienda ha dichiarato che Facebook si difenderà nelle sedi competenti.

In molti ricorderanno che solo lo scorso mese è emerso che a centinaia di aziende, tra cui Netflix, Spotify e Apple, fu fornito un accesso speciale ai dati degli utenti. Le preoccupazioni sono aumentate quando si è scoperto che queste aziende potevano “leggere, scrivere e cancellare” i messaggi privati egli utenti. Netflix ha poi chiarito la sua posizione, ma rimane comunque una zona grigia nella raccolta e gestione dei dati. Nel 2018 si è scoperto anche che WhatsApp condivideva le informazioni di pagamento con le altre piattaforme del colosso di Menlo Park.

L’indagine tedesca ha preso in esame anche le recenti fughe di dati degli utenti su Facebook, ma anche ciò da cui tutto è partito, cioè l’influenza esterna dell’opinione pubblica statunitense nel 2016, quella che ha portato all’elezione di Trump. In particolare sono state prese in esame anche le modalità di raccolta dei dati tramite giochi e siti internet esterni alla piattaforma.

Tra qualche settimana si saprà come si muoverà il Federal Cartel Office, insomma cosa imporrà a Facebook. Se il social network non dovesse rispettare le regole imposte la multa potrebbe ammontare a un massimo di 10 milioni di euro. Spiccioli per una realtà valutata centinaia di miliardi di dollari. Un segnale comunque forte, per una piattaforma che va assolutamente regolata, visti gli scandali degli ultimi anni.

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