Sharp produce cella solare con efficienza del 60%

I ricercatori dell'azienda giapponese hanno creato un prototipo di cella solare che offre un'efficienza doppia rispetto alle celle disponibili oggi.
I ricercatori dell'azienda giapponese hanno creato un prototipo di cella solare che offre un'efficienza doppia rispetto alle celle disponibili oggi.

Il Sole è sicuramente la migliore fonte di energia rinnovabile. Sebbene i costi di installazione dei pannelli siano in diminuzione, il solare fotovoltaico non può ancora sostituire totalmente le fonti energetiche tradizionali. Uno dei motivi è legato all’efficienza. Oggi, le migliori celle solari convertono meno di un terzo dell’energia in elettricità. Sharp, uno dei maggiori produttori al mondo, ha costruito un prototipo di cella solare che offre un’efficienza doppia rispetto alle celle solari attualmente disponibili.

L’efficienza è vincolata dalla natura stessa della luce del Sole e dalle leggi della fisica. Quando i raggi solari colpiscono una cella, vengono emessi elettroni ad alta energia, in seguito al passaggio dalla banda di valenza del silicio alla banda di conduzione, dovuto all’assorbimento dei fotoni. Questo processo però dura solo un trilionesimo di secondo, per cui buona parte della loro energia viene sprecata in calore. I ricercatori di Sharp sono riusciti a catturare questi elettroni ad alta energia, incrementando la tensione di uscita del pannello fotovoltaico.

L’azienda giapponese non ha divulgato i dettagli della scoperta, basata sull’uso della “fisica esotica”. Tuttavia, ha sottolineato che la tecnica permette di raggiungere un’efficienza superiore al 60%. Si tratta di un risultato molto importante per l’industria, ma prima di un’applicazione pratica passerà ancora molto tempo. Il prototipo di cella solare, infatti, è troppo sottile per assorbire più luce e, per adesso, funziona solo con una singola lunghezza d’onda.

La possibilità di catturare gli elettroni ad alta energia potrebbe ridurre i costi di installazione, in quanto la potenza complessiva (ad esempio 3 kWp) si può raggiungere con un numero inferiore di pannelli, che tra l’altro occuperanno anche una superficie minore.

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