In Finlandia l'accesso a Internet è un diritto civile

Mentre in Italia il digital divide rimane un problema tutt’altro che appartenente al passato, con tentativi di risollevare la situazione a colpi di incentivi anziché passare per il miglioramento e l’evoluzione delle infrastrutture, in altri paesi dell’Unione Europea si respira un’aria ben diversa.

È il caso della Finlandia, ad esempio, dove entra oggi in vigore l’obbligo di rendere disponibile a tutti un libero accesso al Web, con una velocità che consenta senza troppe difficoltà la navigazione, l’interazione con gli altri e, almeno in parte, la fruizione dei contenuti multimediali.

Lo annuncia da Helsinki l’alto funzionario del Ministero delle Comunicazioni, Olli-Pekka Rantala, sottolineando come l’accesso a Internet sia per l’istituzione che rappresenta un diritto civile fondamentale dell’individuo.

1 Mbps la banda minima garantita a ogni finlandese, obiettivo comunque facilitato da un’infrastruttura nazionale che già prevede un’ottima copertura da parte dei gestori. Il prossimo step, per il paese nordico, sarà quello di diffondere la fibra ottica su tutto il territorio. La tecnologia, stando alle previsioni, dovrebbe raggiungere l’intero paese entro il 2015.

“Siamo la prima nazione al mondo ad averne fatto un diritto basilare”, ha dichiarato Rantala, proprio mentre gli operatori nostrani discutono di banda minima da garantire ai propri abbonati, in seguito alle forti pressioni esercitate dall’AGCOM a tutela di diritti dei consumatori troppo spesso calpestati.

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