Lo streaming entra nelle classifiche musicali UK

Entro la fine del 2014, Official Charts Company terrà conto dei servizi di streaming per stilare la classifica dei 40 singoli di maggior successo in UK.
Entro la fine del 2014, Official Charts Company terrà conto dei servizi di streaming per stilare la classifica dei 40 singoli di maggior successo in UK.

Vinile, musicassetta, CD, MP3, streaming. Tanti formati e per un unica tipologia di contenuto: la musica. Nel corso degli ultimi decenni il modo di acquistare e ascoltare singoli brani o interi album è cambiato radicalmente, tanto da arrivare a rendere non più indispensabile un supporto fisico come in passato. Che piaccia o no, le piattaforme per la fruizione della musica online stanno prendendo sempre più piede e ormai rappresentano una realtà che artisti ed etichette non possono più ignorare.

Ne è ben consapevole anche la Official Charts Company, organizzazione britannica (controllata dalla British Phonographic Industry) che si occupa di stilare settimanalmente le classifiche delle canzoni e degli album di maggior successo nel territorio UK. Entro la fine dell’anno, nel conteggio rientreranno anche le statistiche provenienti dai servizi di streaming, inizialmente solo per quanto riguarda la Top 40 dei singoli più ascoltati. Lo ha riferito il dirigente Martin Talbot alla redazione della BBC, senza però specificare quali saranno le piattaforme di cui verrà tenuto conto, tra Spotify, Deezer, Grooveshark, Napster, Rdio, iTunes, Google Play Music, YouTube e tutti gli altri protagonisti di questo ambito in costante crescita ed espansione.

L’iniziativa non è la prima di questo tipo a livello mondiale: già accade negli Stati Uniti e anche in Europa, più precisamente in Germania. Considerando che nella terra di Sua Maestà la musica online assicura oggi il 10% circa dei proventi dell’intero settore (oltre 7.000.000.000 di brani ascoltati, +33,7% nel 2013), la decisione è stata quasi inevitabile. La canzone di maggior successo è stata la hit “Get Lucky” dei Daft Punk, davanti a “Pompeii” dei Bastille e “Blurred Lines” di Robin Thicke.

Secondo Talbot, l’implementazione richiede l’attenta valutazione di alcuni fattori. Ad esempio: quante riproduzioni in streaming equivalgono ad un acquisto? O ancora, se un brano non viene ascoltato per intero, dev’essere conteggiato? Official Charts Company è al lavoro per stabilire delle regole precise, che possano restituire statistiche verosimili. Al momento non si hanno notizie di un’iniziativa simile per l’Italia.

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