Huawei: così ci si deve preparare al 5G

Huawei prevede 100 milioni di connessioni entro il 2025, in gran parte inerenti il mondo IoT: occorre prepararsi per cogliere immense opportunità.
Huawei prevede 100 milioni di connessioni entro il 2025, in gran parte inerenti il mondo IoT: occorre prepararsi per cogliere immense opportunità.

Il 5G non sarà soltanto una evoluzione delle attuali opportunità di connettività. Non sarà soltanto un’evoluzione in termini di velocità, insomma: piuttosto, si configurerà come un balzo di paradigma, un nuovo modo di intendere le reti e gli oggetti ivi connessi. Huawei è uno dei gruppi che con maggior convinzione sta guardando a questo orizzonte: il percorso che porterà al 5G è lungo e va ancora definito sotto molti aspetti, tuttavia fin da ora i grandi gruppi del comparto mobile hanno il dovere di contribuire a delinearne struttura, dinamiche e contenuti.

Secondo Huawei ci sono 3 aspetti da tenere in particolare considerazione ed a descriverne gli aspetti fondamentali è il CEO Guo Ping in occasione del Mobile World Congress 2016.

Huawei: cosa dovremmo fare prima dell’avvento del 5G

Secondo Guo Ping, entro il 2025 il mondo avrà ormai qualcosa come 100 miliardi di connessioni. Tuttavia, a differenza del passato, ad essere connesse non saranno soltanto le persone, ma soprattutto le macchine.

Le persone, anzi, avranno un ruolo relativamente marginale e solo il 10% delle connessioni saranno tessute tra i 7 miliardi di abitanti della terra. La parte restante sarà costituita da connessioni tra uomo e macchina, nonché tra macchina e macchina. La parte più importante (non soltanto dal punto di vista dei volumi) sarà rappresentata dalla cosiddetta IoT, insomma, e la connettività avrà caratteristiche e necessità ben differenti rispetto a quanto avvenuto fino ad oggi (con il 3G prima, con il 4G poi).

Ecco perché Huawei mette le mani avanti e ricorda, proprio laddove il claim è un esplicito “Mobile is everything“, che la rivoluzione sarà onnicomprensiva e stabilirà un nuovo ordine delle cose. Ma queste “cose” saranno “cose” connesse, parti integranti di una rete unica, elementi in grado di dialogare e interagire.

Per arrivare a questo nuovo punto di partenza occorre però preparare il campo. Ecco come, secondo Huawei:

Incremento della connettività

«La tecnologia Narrowband Internet of Things (NB-IoT) è la chiave per supportare su larga scala l’IoT: in questo modo oggetti statici diverranno smart e interattivi, e cominceranno a “comunicare”. Poiché i sensori e le fotocamere sono già disponibili, la loro connessione a Internet trasformerà il mondo fisico in smart e digitale. Ciò permetterà alle persone di osservare, analizzare e utilizzare i dati raccolti dal mondo fisico per meglio comprenderlo. Inoltre tempo e spazio non saranno più un problema in ambito comunicativo: la connettività sempre più diffusa porterà a una migliore vita digitale e creerà grandi opportunità di business».

Trasformazione digitale dei business verticali

«Una ricerca delle Nazione Unite del 2010 ha rilevato come l’industria dell’ICT sia stata per molto tempo orientata all’offerta anziché alla domanda. In passato i vendor fornivano servizi basati solo sulle tecnologie disponibili, ma ora le cose sono completamente cambiate. Il mondo dell’ICT ha già modificato il proprio modello di business, orientandolo alla domanda. Man mano che nuove applicazioni per smart city emergono in ambiti come le power grids e i trasporti, i consumatori chiedono sempre più disponibilità alle reti. L’ICT è diventato il nuovo strumento che i business verticali possono utilizzare per aumentare la propria competitività. L’industria ICT dovrebbe cogliere quest’opportunità, sviluppare una conoscenza più profonda delle esigenze dei business verticali e aiutarli nel proprio percorso di trasformazione digitale».

Ridefinizione delle capacità di rete

«Gli operatori devono realizzare un’architettura software-defined che consente operazioni agili, migliorando sensibilmente l’esperienza dell’utente. Gli operatori devono anche migliorare le proprie capacità operative in ambito Big Data per aumentare l’efficienza operativa ed esplorare nuovi metodi di monetizzazione in questo campo. Inoltre, devono scegliere partner strategici dotati di capacità di integrazione che sviluppino allo stesso tempo le proprie integrazioni, per creare un ecosistema sempre più aperto e innovativo».

A fungere da stimolo per le aziende v’è un piatto estremamente ricco: 15 mila miliardi entro il 2025.

Non dobbiamo aspettare passivamente il futuro, ma lavorare insieme per crearlo. Prima dell’arrivo del 5G, dobbiamo accrescere la connettività e creare valore per il business attraverso nuovi modelli. Questo è necessario per supportare l’integrazione dei business verticali e consentire la digitalizzazione delle industrie tradizionali, accelerando così la rivoluzione digitale.

Guo Ping, CEO Huawei

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