Patch Meltdown e Spectre, bug anche per Kaby Lake

Intel ha comunicato che una delle patch per Spectre può causare frequenti riavvi anche per PC con processori Ivy Bridge, Sandy Bridge, Skylake e Kaby Lake.
Intel ha comunicato che una delle patch per Spectre può causare frequenti riavvi anche per PC con processori Ivy Bridge, Sandy Bridge, Skylake e Kaby Lake.

Intel ha promesso la pubblicazione di aggiornamenti costanti sulle soluzioni che verranno adottate per risolvere le tre vulnerabilità note come Meltdown e Spectre (ciò dovrebbe evitare nuove class action). Il chipmaker di Santa Clara ha quindi comunicato ai suoi clienti che i riavvi inattesi del computer si verificano anche con i processori più recenti.

Intel ha già distribuito aggiornamenti firmware per il 90% dei processori introdotti negli ultimi 5 anni. Il nuovo microcodice permette di mitigare una delle tre vulnerabilità, ovvero la variante 2 di Spectre (branch target injection), mentre per la variante 1 di Spectre e la variante 3 (Meltdown) sono necessarie patch per il sistema operativo. Alcuni utenti hanno tuttavia segnalato frequenti riavvi dopo l’installazione dell’update. In seguito alle prime analisi condotte dagli ingegneri di Intel, il problema era stato rilevato solo su computer con processori Haswell e Broadwell.

Indagini più approfondite hanno permesso di scoprire un simile comportamento anche su sistemi con i processori Ivy Bridge, Sandy Bridge, Skylake e Kaby Lake. Il chipmaker ha riprodotto il problema ed è al lavoro per individuare la causa. A partire dalla prossima settimana verrà distribuita una versione beta del microcodice ai produttori di PC. Nel post pubblicato sul sito ufficiale sono inclusi anche i test prestazionali per i data center.

Per i sistemi dual socket con processori Xeon, gli aggiornamenti firmware hanno un impatto limitato durante l’esecuzione di codice JavaScript e transazioni online (tra 2 e 4%), mentre quando l’uso della CPU è al 100% le prestazioni si riducono del 18% durante le operazioni di scrittura. Intel lavorerà insieme ai partner per trovare una soluzione che incida meno sulle performance. Una di esse è stata sviluppata dal team Project Zero di Google (Retpoline).

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