iFixit mette a nudo il nuovo iPad

Lo staff di iFixit ha già messo le proprie mani sul nuovo iPad: il risultato è un dispositivo ridotto ai minimi termini, componente per componente.
Lo staff di iFixit ha già messo le proprie mani sul nuovo iPad: il risultato è un dispositivo ridotto ai minimi termini, componente per componente.

Il nuovo iPad è da poche ore in vendita in alcune nazioni e puntuale come sempre giunge dalla redazione di iFixit l’analisi dettagliata dei componenti interni utilizzati da Apple per la produzione del tablet. Di quest’ultimo sono infatti note le specifiche tecniche diramate dall’azienda di Cupertino, ma non i dettagli relativi alla componentistica scelta dal gruppo per la realizzazione della terza iterazione del dispositivo. Dettagli che, proprio grazie ad iFixit, sono ora ampiamente disponibili (qui tutte le immagini).

Caratterizzato dal nome in codice A1430 per tutti i modelli a disposizione, il nuovo iPad si è dimostrato ancora una volta particolarmente complicato da smontare. Una volta rimosso il pannello LCD, però, una buona parte del lavoro sembra esser già fatta, consentendo di accedere a quanto contenuto nel case del dispositivo. Un primo sguardo al display consente inoltre di rilevare alcuni numeri di serie riconducibili a Samsung, confermando di fatto la partecipazione del gruppo sudcoreano alla fabbricazione del device nonostante la continua battaglia dal punto di vista legale con il gruppo statunitense.

In seguito lo staff che si è occupato del disassemblaggio è passato alla logic board, sulla quale figurano tutti i principali componenti del nuovo iPad: il chip A5X, un modulo Wi-Fi Broadcom BCM4330 802.11a/b/g/n, il driver device CD3240 di Texas Instruments, il modulo DRAM da 1 GB ed altri dispositivi di controllo ed elaborazione che consentono al tablet di operare al meglio. Sia il modulo per la gestione dei consumi energetici che quello per la connettività 4G sono realizzati da Qualcomm, mentre a Toshiba è toccato il compito di fornire le memorie Flash NAND realizzate con tecnologia a 24 nm.

Quello che può essere visto come una sorta di ulteriore strato, invece, è occupato dalla batteria, realizzata con tre celle separate le cui dimensioni complessive si avvicinano molto a quelle dell’intero tablet, consentendo di fatto di aumentare la carica immagazzinata rispetto ad altri dispositivi mobile di dimensioni inferiori. Rispetto all’iPad 2, poi, sono aumentati i consumi, i quali passano dai precedenti 25 Wh agli attuali 42.5 Wh, quasi certamente a causa dell’aumento della capacità di elaborazione da parte del dispositivo, della risoluzione del display e delle risorse richieste da altri componenti interno. Il tutto, però, senza intaccare l’autonomia nominale, la quale resta prossima alle 10 ore grazie alle nuove dimensioni della batteria, la cui densità di energia è rimasta pressoché invariata rispetto all’iPad 2.

Nel complesso, il nuovo iPad si colloca poi alle ultime posizioni di un’ipotetica classifica relativa ai tablet più semplici da riparare: il punteggio attribuito al dispositivo da parte di iFixit è di 2 su 10, ovvero una grave insufficienza in linea con quanto ottenuto dal precedente modello. Altro punto cruciale è l’ecosostenibilità: secondo quanto dichiarato da Apple, il nuovo iPad sarebbe facilmente smaltibile e riciclabile, ma benché ciò sembrerebbe essere vero per quanto concerne il case e buona parte dei componenti, altrettanto non sembra essere confermato per la batteria, uno dei componenti maggiormente nocivi per l’ambiente, la quale risulta essere di difficile rimozione.

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