Anche le ferrovie russe contro Apple

Nuova querelle legale sui marchi per Apple: dopo l'accordo con le ferrovie svizzere, si parla di violazione del copyright per quelle russe.
Nuova querelle legale sui marchi per Apple: dopo l'accordo con le ferrovie svizzere, si parla di violazione del copyright per quelle russe.

Non c’è pace per Apple, almeno sul fronte del copyright. O forse sarebbe meglio dire che in quel di Cupertino proprio non si riesce ad andar d’accordo con le ferrovie, perché dopo la tensione legale con i treni svizzeri una simile causa sbarca anche in Russia. Fortunatamente, però, gli effetti sembrano essere molto più contenuti rispetto alla recente caduta di stile sul suolo elvetico.

Per chi non lo ricordasse, per iOS 6 l’azienda della Mela ha deciso di utilizzare il design del tipico orologio delle ferrovie svizzere, da sempre sinonimo di puntualità ed estrema precisione. Peccato, però, che il design fosse protetto dalle norme vigenti sul diritto d’autore e che Apple abbia dovuto sborsare ben 21 milioni di dollari per continuare a sfruttarne il marchio. Una vicenda tutto sommato risolta egregiamente grazie un salato accordo extragiudiziale, forse più ingente qualora si fosse optato per la via delle corti e dei processi.

Di oggi la notizia di una simile causa dalle ferrovie russe, con la richiesta di pagamento di 2 milioni di rubli, all’incirca 50.000 euro. I contorni del contenzioso non sono però ben esplicitati: la RZD accusa Cupertino dell’utilizzo indebito del proprio logo per alcune applicazioni presenti su App Store, ma ovviamente nessuna di queste è stata creata dalla Mela.

La denuncia è stata sottoposta al tribunale arbitrale di Mosca, si attende ora il prosieguo della vicenda. In linea teorica, Apple non sarebbe responsabile delle eventuali violazioni perpetrate da sviluppatori terzi sul suo store virtuale, ma non è detto che questa interpretazione valga anche per le leggi russe. La Mela, infatti, potrebbe essere accusata di averne favorito la diffusione e di non aver effettuato i dovuti controlli, considerato come ogni applicazione presente su App Store passi al vaglio del team di esperti di Cupertino.

Non è la prima volta, però, che la Mela cade in una simile querelle sulle applicazioni. Nel 2009, la firma del lusso Cartier aveva denunciato Apple per l’applicazione “Fake Watch Golden Edition” in vendita su App Store per 99 centesimi, accusando l’uso illecito del marchio. La questione si risolse in modo molto rapido e indolore: ricevuta la notifica di violazione, Apple ha semplicemente rimosso l’app incriminata e Cartier ha ritirato l’accusa. Chissà che non succeda lo stesso anche in quel di Mosca.

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