YouTube sperimenterà i canali a pagamento

A partire dalla prossima primavera YouTube sperimenterà la sottoscrizione dei canali a pagamento, inizialmente limitata a soli 25 producer di contenuti.
A partire dalla prossima primavera YouTube sperimenterà la sottoscrizione dei canali a pagamento, inizialmente limitata a soli 25 producer di contenuti.

Fonti anonime ma ritenute affidabili parlano di un nuovo progetto in cantiere per YouTube. Sembra che il portale di video sharing abbia intenzione di sperimentare, a partire dalla prossima primavera, la sottoscrizione a pagamento per i singoli canali, nel tentativo di rosicchiare quote di mercato alla TV tradizionale. Inizialmente il test riguarderà solo 25 produttori di contenuti, con tariffe richieste agli utenti comprese tra 1 e 5 dollari al mese.

In alcuni paesi la piattaforma mette già a disposizione lo streaming di film e serie televisive, ma in questo caso l’obiettivo è un altro: mettere nelle mani degli utenti e delle realtà che pubblicano i filmati uno strumento concreto per generare profitti. Non è ancora ben chiaro quale tipologia di video sarà interessata dall’iniziativa, ma i primi rumor parlano di eventi live (ad esempio concerti), tutorial e clip con suggerimenti sul mondo finanziario. Alcune delle prime realtà coinvolte nel progetto potrebbero essere canali come Machinima, Maker Studios e Fullscreen, tra i più seguiti di YouTube con milioni di iscritti e visualizzazioni.

Come già detto, il lancio dovrebbe avvenire nel corso della primavera, forse in occasione dell’evento Digital Content New Fronts in programma per il mese di aprile. Già lo scorso anno il CEO Salar Kamangar aveva parlato di questa possibilità, durante la conferenza organizzata da AllThingsD, avvalorata anche dalla recente dichiarazione di un portavoce Google.

La cosa più importante per noi è garantire il successo a chi produce e pubblica contenuti sulla piattaforma. Molte di queste realtà pensano che l’adozione di una formula con sottoscrizione a pagamento potrebbe risultare redditizia, dunque ci stiamo pensando.

Per quanto riguarda la ripartizione degli introiti, potrebbe essere confermata la formula 45%-55% già adottata per le inserzioni pubblicitarie su YouTube. Ovviamente il successo o il fallimento di un modello di business simile dipenderà in primo luogo dagli utenti, che dopo aver utilizzato il portale per anni in modo del tutto gratuito si troveranno di fronte alla richiesta di pagamento per lo streaming dei contenuti.

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