Groupon, Wall Street dovrà aspettare

Groupon rinvia temporaneamente il proprio esordio in borsa per evitare che la SEC si accanisca contro una violazione certificata nei giorni scorsi.
Groupon rinvia temporaneamente il proprio esordio in borsa per evitare che la SEC si accanisca contro una violazione certificata nei giorni scorsi.

Sembrava essere tutto pronto per lo sbarco di Groupon in borsa, ma a pochi metri dall’arrivo va tutto a monte. Ufficialmente trattasi di una scelta precisa basata sull’analisi dei mercati finanziari, ma dietro questa decisione potrebbe esserci altro.

Groupon ha annunciato la volontà di portare il Borsa la sua grande ascesa ormai da tempo, il tutto nel tentativo di trovare capitali con cui aumentare la presenza internazionale sempre più capillare della propria offerta di coupon. Wall Street guardava con grande interesse a questa opportunità perché Groupon è già stato nel mirino di Google ed il brand si è immediatamente imposto come nuova grande realtà del marketing e dell’e-commerce in tutto il mondo. Ciò nonostante, quando ormai mancavano pochi giorni all’avvio dell’offerta pubblica, il gruppo ha sospeso temporaneamente le operazioni.

A titolo ufficiale la scelta è dettata dalla volontà di evitare un esordio già complesso di per sé in un momento nel quale sono troppo agitate: l’estrema volatilità dei mercati in queste settimane potrebbe minare la bontà delle operazioni e pertanto i meccanismi dell’IPO sono stati sospesi in attesa di novità. La scusa non sembra però convincere e, più probabilmente, dietro tale improvviso passo indietro potrebbe esserci la necessità di accontentare la SEC ed evitare problemi successivi.

Nelle settimane scorse, infatti, Groupon è finito nel mirino degli organismi di controllo a seguito di una mail inviata dal CEO di Groupon, Andrew Mason, ai dipendenti dell’azienda. In questa missiva l’amministratore delegato difendeva il gruppo e la bontà delle sue finanze, respingendo l’accusa di aver emulato lo schema di Ponzi (tristemente noto a Wall Street a seguito dello scandalo Madoff) e ribadendo piena fiducia nelle prospettive dell’azienda. Una difesa lecita, non fosse che avveniva in un periodo nel quale il gruppo non avrebbe dovuto proferire commento alcuno in quanto cosa vietata dalle regole che stabiliscono i comportamenti durante la fase di approccio all’IPO.

Groupon, finito immediatamente nell’occhio del ciclone, potrebbe aver ora deciso di far calmare non tanto le acque del Dow Jones, quanto quelle della SEC: un rinvio potrebbe portare maggior serenità attorno all’IPO ed evitare l’acredine delle autorità di controllo. Per ora, insomma, Wall Street può aspettare: Groupon non ha cambiato strada, ma ha soltanto dovuto rallentare.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti