Seattle, tagli per il settore informatico

I tagli alla spesa pubblica potrebbero ridurre il volume d'affari del mercato tecnologico. Diverse le aziende alla finestra per sfruttare il nuovo trend.
I tagli alla spesa pubblica potrebbero ridurre il volume d'affari del mercato tecnologico. Diverse le aziende alla finestra per sfruttare il nuovo trend.

La crisi economica degli ultimi anni peserà fortemente anche sul mercato tecnologico, in maniera più o meno diretta. Al minore potere d’acquisto dei cittadini vanno ad aggiungersi anche i problemi finanziari di diverse città, quale ad esempio Seattle: la principale città dello stato di Washington dovrà affrontare un taglio al budget annuale del 6%, con ripercussioni sugli acquisti a breve e medio termine soprattutto nel settore informatico.

Ad annunciarlo è Bill Schrier, responsabile per lo sviluppo tecnologico della città di Seattle, il quale prevede una brusca frenata nel processo di evoluzione del settore informatico all’interno dell’amministrazione pubblica: per far fronte ad un fondo economico tra i più poveri degli ultimi anni gli addetti ai lavori cercheranno dunque alternative più economiche rispetto alle soluzioni attualmente adottate, abbandonando società come IBM e Cisco per siglare nuovi contratti alla portata del budget annuale. Per quanto riguarda i computer in dotazione agli enti, invece, l’aggiornamento a Windows 7 di quelli dotati di versioni precedenti potrebbe slittare all’anno successivo.

Tra le aziende che potrebbero risentire di tale cambio di tendenza figura dunque la stessa Microsoft, così come Intel a causa della diminuzione nel volume di vendite di soluzioni basate sui propri microprocessori. Le previsioni di inizio anno sul tasso di crescita del settore, inizialmente pari al 5,9%, è stato così rivisto al ribasso per rispecchiare con maggiore fedeltà l’attuale situazione del mercato, con cifre che entro la fine del 2011 potrebbero essere nuovamente modificate in senso negativo.

Di tale scenario potrebbero approfittare alcune società che da lungo tempo propongono soluzioni alternative rispetto ai nomi più blasonati ad un prezzo sensibilmente inferiore: VMware, ad esempio, potrebbe riuscire a siglare nuovi accordi per la fornitura di macchine virtuali ad enti ed aziende private, così come Citrix e SAP, le quali secondo Morgan Stanley potrebbero giovare fortemente dall’attuale situazione finanziaria a livello mondiale.

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