Twitter is my DJ

Twitter si butta sullo streaming musicale, un settore in eccezionale espansione: Spotify, Rdio, Google. Nessuno vuole restare a guardare.
Twitter si butta sullo streaming musicale, un settore in eccezionale espansione: Spotify, Rdio, Google. Nessuno vuole restare a guardare.

Twitter sta costruendo un’applicazione per la musica in streaming. Dopo aver acquisito He Are Hunted un anno fa la sua tecnologia sarà alla base della risposta del microblogging alla discesa in campo di altri colossi della Rete in questo settore in forte crescita. Il sistema permetterà una serie di attività, compresa l’ascolto dei brani dei following.

Twitter Music – questo il nome ufficioso, peraltro legato attualmente a un account molto seguito – dovrebbe essere pronto fra qualche settimana, almeno stando all’indiscrezione di Cnet, che col suo scoop ha tolto il velo a una mossa ampiamente prevedibile: il successo di Spotify – appena sbarcato in Italia – l’arrivo di Rdio, l’intenzione chiara di Google di realizzare una propria piattaforma, stravolgono il rapporto tra i social network e questo tipo di consumo basato sullo streaming e sulla condivisione dei propri gusti coi propri amici.

L’applicazione di Twitter deve ovviamente basarsi sugli algoritmi di casa, le peculiarità del mezzo, quindi sul rapporto fra le molte twistar di ambito musicale coi loro seguaci (tra i primi dieci account a livello mondiale, sette sono star del pop con decine di milioni di seguaci), e lavorerà a suggerimenti in base alle informazioni interpretabili dal sito. Tre forme di proposta: musica che piace, musica che piace a chi si segue, musica suggerita in base a ciò che piace e si segue, tra l’hashtag #NowPlaying e i “suggerimenti”. In più, due ulteriori tabs: canzoni di tendenza, molto popolari, ed “emergenti”, cioè tracce di artisti up-to-coming.

Lo streaming verrà distribuito in esclusiva da SoundCloud, startup tedesca leader in questo tipo di tecnologia. L’utente troverà un semplice bottone “play” argenteo disegnato riprendendo il logo dell’uccellino blu che una volta cliccato chiederà il permesso di utilizzare le informazioni e attività personali per suggerire brani e artisti. Pare comunque che si potrà ascoltare lo streaming anche senza avere un account Twitter, così da ampliare il bacino e i possibili introiti. (qui sotto un test di Stephen Phillips, cofondatore dell’applicazione acquisita da Twitter che mostra come potrebbe funzionare).

Come non pensare a quanto sta facendo Facebook con il nuovo feed delle Notizie che avrà un filtro apposito per l’ascolto musicale? Mentre Big F pensa di adottare l’hashtag proprio per interlacciare meglio i contenuti in quello che sembrerà sempre più un magazine personalizzato, Twitter introduce lo streaming musicale. I due social si guardano, colmano le rispettive lacune, tendono ad essere, nel tempo, meno diversi.

Il guanto di sfida è lanciato, ma non sarà facile strappare quote a realtà che hanno già decine di milioni di utenti, perlopiù abbastanza soddisfatti.

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