Il ritorno di Hacking Team con RCS 10

L'italiana Hacking Team ritorna sul mercato dopo il furto subito a luglio e propone una nuova soluzione in grado di intercettare le comunicazioni criptate.
L'italiana Hacking Team ritorna sul mercato dopo il furto subito a luglio e propone una nuova soluzione in grado di intercettare le comunicazioni criptate.

Dopo il furto subito circa quattro mesi fa, Hacking Team ha annunciato il suo ritorno con una nuova suite di tool digitali che potrebbero essere utilizzati dalle forze dell’ordine statunitensi per risolvere il “problema” della crittografia. L’azienda italiana con sede a Milano ha inoltre avviato lo sviluppo di una nuova versione del famigerato Remote Control System.

All’inizio di luglio, un misterioso hacker noto come PhineasFisher era riuscito ad entrare nel server di Hacking Team, sottraendo circa 400 GB di dati sensibili, tra cui nomi dei clienti, email e codice sorgente del software Remote Control System. L’enorme database poteva essere scaricato dai popolari siti e file sharing, come Mega, e poteva essere facilmente consultato su WikiLeaks. In seguito al furto, l’azienda aveva consigliato ai suoi clienti di disattivare i sistemi basati sul noto tool per l’intrusione e lo spionaggio. Dato che il funzionamento di RCS è stato compromesso, Hacking Team ha iniziato lo sviluppo di una versione aggiornata.

Secondo la fonte contattata dal sito Motherboard, il CEO David Vincenzetti ha inviato un’email ad una mailing list per comunicare la prossima disponibilità di una nuova soluzione di cyber investigazione in grado di intercettare le comunicazioni criptate dei terroristi. Il principale destinatario del messaggio sembrano essere il governo degli Stati Uniti e le varie agenzie che in passato hanno utilizzato i software di Hacking Team, come FBI e DEA.

Per contattare il maggior numero di potenziali clienti, Vincenzetti avrebbe collezionato i biglietti da visita delle persone che hanno partecipato alla conferenza ISS World sulla sicurezza informatica e aggiunto i loro indirizzi email alla lista. Qualcuno però non vuole più ricevere queste email e ha chiesto la rimozione dalla mailing list. Non è nota al momento la risposta delle agenzie governative alla proposta dell’azienda italiana.

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