Fapav VS Telecom: sbarca in Italia la contesa fra provider e associazioni antipirateria

Anche in Italia è partita la richiesta di monitorare i dati degli utenti Internet, alla caccia dei pirati informatici.

Se in Inghilterra gli ISP sono al centro di una polemica quasi interminabile, di cui abbiamo più volte parlato, è recentissima la notizia che la Fapav, la Federazione Anti Pirateria Audiovisiva, abbia chiesto al Tribunale di Roma di imporre a Telecom Italia numerosi provvedimenti.

Tra essi spicca, appunto, il monitoraggio dei dati, ma non manca la richiesta di vietare l’accesso a siti notoriamente legati al P2P e di avere nel gestore un alleato in prima fila nella battaglia contro i pirati.

La Fapav non si è, però, fermata qui. Si è prodigata anche in un elenco di film piratati recentemente da utenti Telecom: “Baaria”, “Il grande sogno”, “Amore 14”, e via dicendo.

Il dato preoccupante è che la federazione sia stata in grado di quantificare il numero di condivisioni avvenute per ogni film. Ne è conseguita la replica furente della Telecom, che ha accusato di la Fapav di spiare gli utenti con programmi ad hoc, pratica già condannata in passato dai tribunali del nostro paese.

Insomma, anche in Italia sbarca la contesa fra provider e lobby dello spettacolo. Fra i due contendenti restano milioni di utenti che non gradiranno certo sapere di essere costantemente spiati, senza neanche l’autorizzazione di un giudice. Questo consegnerebbe il nostro paese nel ridicolo della contraddizione fra le nuove leggi sulle intercettazioni telefoniche, che di fatto limitano la possibilità degli inquirenti di usare questo strumento contro reati come corruzione o frode, e la possibilità di tenere d’occhio qualsiasi cittadino connesso via Internet, non sia mai stia scaricando un film.

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